Una media di cento euro a persona per acquistare innanzitutto abbigliamento e calzature. Questa la “fotografia” delle prime due settimane di saldi in Sicilia “scattata” dalla direzione del Parco Commerciale Le Zagare di San Giovanni La Punta.
Un’istantanea che rappresenta un periodo storico di difficoltà, sia per i commercianti che per gli utenti, ma anche di ripresa, e durante il quale gli sconti diventano una risposta importante all’inflazione e una boccata di ossigeno a un comparto che risente e non poco di due anni di pandemia.
L’abbigliamento uomo guida la classifica dei settori trainanti dei saldi, seguito dall’abbigliamento donna. “Per i bambini – spiega Milena Calì – le famiglie spendono, in genere, durante tutto l’anno”.
Flussi importanti di clienti sono stati registrati nei due fine settimana trascorsi dall’avvio dei saldi invernali: la galleria del Parco commerciale de Le Zagare ha registrato numeri interessanti, soprattutto paragonati a quelli dell’anno precedente.
“Rispetto allo scorso anno – conferma Calì – c’è maggiore slancio, anche per via delle minori restrizioni: stiamo ancora monitorando poiché siamo in una fase particolare della pandemia, ma i nostri protocolli sono molto rigidi e rispettati alla lettera, come in tutto il mondo del Retail e dei Centri commerciali: le famiglie percepiscono questa sicurezza e ripagano gli sforzi messi in campo per garantirla”.
La caccia agli affari in Sicilia è iniziata lo scorso 2 gennaio anticipando di tre giorni quasi tutte le altre regioni.
Il giro d’affari in Sicilia dovrebbe aggirarsi intorno ai 400 milioni di euro, poco meno di 200 euro di spesa a famiglia. La spesa stimata delle famiglie siciliane è più alta della media nazionale calcolata intorno a 119 euro.
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federmoda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base, un vero e proprio decalogo che costituisce le regole d’oro per commercianti e acquirenti