Non solo la sala scommesse era totalmente abusiva ma per di più si fregiava di essere collegata ad una nota azienda del settore. In realtà non era così, anzi il titolare era stato pure diffidato dal non continuare a usare questa pubblicità ingannevole. Per lui è finita con una denuncia.
L’accesso nella sala slot
Ad intervenire i carabinieri di Giarre, insieme al personale dell’agenzia delle accise, delle dogane e dei monopoli. Ad essere stato organizzato un servizio mirato a prevenire e contrastare il gioco illegale, anche quello delle scommesse clandestine, effettuate sia telefonicamente che in maniera telematica. Gli accertamenti hanno interessato una sala slot abusiva della periferia nord di Giarre, di proprietà di un 34enne residente nella stessa cittadina del Catanese.
Totalmente abusivo
I carabinieri, avvalendosi anche dei funzionari dei Monopoli con specifiche competenze sul campo, hanno effettuato verifiche tecniche sui terminali adibiti a video lotterie. Queste apparecchiature devono necessariamente rispondere ad un server centrale che gestisce l’intera rete nazionale. Il gestore si è scoperto non avesse nemmeno la licenza prevista per questo tipo di attività. Infatti, da quel che era emerso dagli accertamenti, la sua domanda era stata rigettata.
Pubblicità ingannevoli per attirare i clienti
Il titolare del locale attirava i clienti con pubblicità ingannevoli applicate sulla vetrina e si vantava di appartenere ad una nota catena di giochi e scommesse on line. Ma in realtà lo stesso era stato diffidato dal continuare quell’illecita condotta. Il 34enne, però, pur non avendone alcun diritto continuava a ricevere denaro dai clienti ed emettere i cosiddetti “coupon” di scommesse. Materiale che i carabinieri hanno trovato e sequestrato. L’uomo è stato denunciato per “interventi nel settore del gioco e delle scommesse clandestine” e “tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive”. Inoltre anche per “utilizzo illecito di apparecchiature per la raccolta delle scommesse su eventi sportivi virtuali”.
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