Il Movimento 5 Stelle all’Ars presenta un’interpellanza parlamentare rivolta al governo regionale, per chiedere la chiusura della discarica Valanghe d’Inverno e la bonifica discarica di Tiritì, nei comuni di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco, nel Catanese.
A supporto dell’interpellanza, avanzata della parlamentare acese Angela Foti, lo studio di recente pubblicazione condotto dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio, pubblicato sull’International Journal od Epidemiology, una delle riviste di medicina più accreditate al mondo. I risultati dello studio sono drammatici, si legge che “vivere vicino a una discarica aumenta il rischio di cancro ai polmoni”.
Lo studio ha dimostrato gli effetti sulla salute dei soggetti che risiedono vicino alle discariche di rifiuti, valutando i danni causati dall’esposizione all’idrogeno solforato (H2S), presente nelle discariche; sono stati coinvolti oltre 242mila individui. E’ stato seguito un campione di residenti la cui abitazione era posta all’interno dei 5 km di distanza dalle discariche (soggetti residenti dal 1 gennaio1996 e coloro che successivamente si sono trasferiti all’intero di quest’area, fino al 2008), e si sono considerate le ospedalizzazioni e la mortalità fino al 31 dicembre 2012.
“I risultati sono impressionanti, – afferma la Cinquestelle Foti – all’esposizione all’idrogeno solforato, infatti, è stato associato un incremento di mortalità per cancro ai polmoni e malattie respiratorie, aumento delle ospedalizzazioni per malattie respiratorie, specialmente infezioni respiratorie acute tra i bambini di età compresa dai 0 ai 14 anni. Il governo non si può trincerare più dietro le solite e discutibili scuse. Deve assumersi le responsabilità per tutte le persone ammalate e decedute in questi anni a Misterbianco e Motta Sant’Anastasia”.
“I due comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia – continua Foti – si trovano a pochissime centinaia di metri dalle discariche di Valanghe D’inverno e Tiritì: la prima in stato di perenne e illegittima proroga, secondo il volere del presidente Crocetta e il suo sconsiderato ricorso alle ordinanze contingibili e urgenti, mai chiusa, e ancora abbanca rifiuti di ogni genere, un ecomostro tra i più letali; la seconda chiusa, ma mai bonificata, contro ogni disposizione di legge”.
Proprio la discarica di Valanghe d’Inverno, gestita dalla società Oikos, è stata protagonista dell’operazione “Terra Mia”, condotta dalla Polizia di Palermo. Il titolare, Domenico Proto, è stato rinviato a giudizio, insieme a Gianfranco Cannova, funzionario regionale dell’assessorato Territorio e ambiente. I rapporti tra il Proto e l’assessorato Territorio e ambiente rivelano il sistema di corruzioni da cui derivano tutte le autorizzazioni date dalla regione alle società di gestione delle discariche. E così, anche i commissari nominati, il dr. Maurizio Cassarino, l’ing. Riccardo Tenti e il dr. Stefano Scammacca, i quali guadagnano cifre da capogiro e per tale ragione sono stati anche oggetto di interrogazioni, non procedono tuttavia alla dismissione della discarica, e anzi ricorrono al Tar contro gli atti che la dispongono.
“Tenere ancora aperta la discarica di Valanghe d’Inverno e non procedere alla bonifica di quella di Tiritì – conclude la Foti – significa voler a tutti costi perpetrare un crimine nei confronti della comunità locale che proprio ieri è stata protagonista di un corteo di protesta. Nei giorni scorsi alcuni membri del Comitato No Discarica si sono sottoposti ad un duro sciopero della fame interrotto solo in serata, a seguito della notizia di una convocazione a Palazzo D’Orleans prevista per domani. Ci si chiede di cosa si debba discutere se l’ordinanza prevede l’utilizzo dell’invaso. Crocetta non può pensare ancora di camuffare il totale fallimento del suo immobilismo colposo con l’ennesimo ignobile annuncio a vuoto”.
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