“Dalle mappature e dai rilievi effettuati possiamo affermare che le attività condotte hanno conseguito l’obiettivo prefissato, contenendo il fenomeno”. Così il direttore generale dell’Asp di Catania chiude la vicenda e fa rientrare l’allarme carbonchio sul versante catanese dei Nebrodi.
Nei giorni scorsi una vasta parte del territorio rurale di Randazzo è stata dichiarata dal sindaco “zona infetta a seguito di manifestazione di carbonchio ematico” dopo il ritrovamento, in contrada Saletti in territorio di Randazzo, di una carcassa di un animale, con il sospetto che possa essere stato ucciso proprio dal carbonchio.
Allarme zona infetta sui Nebrodi catanesi, carbonchio ematico in una carcassa animale
I veterinari del Distretto di Bronte hanno vaccinato 3562 bovini e 648 ovini. L’esecuzione dei trattamenti immunizzanti è stata condotta in maniera centrifuga a partire dalla sede del focolaio verso gli altri allevamenti ricadenti nel raggio di 3 Km, prima, e di 5 Km, al fine di creare un cordone sanitario a difesa e salvaguardia delle popolazioni animali e della salute pubblica.
“Abbiamo agito tempestivamente – afferma il manager dell’Asp di Catania, Giuseppe Giammanco -, in sinergia con i Comuni di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo, l’Istituto Zooprofilattico, i Carabinieri-Nas e il Corpo forestale. Con loro, in rete e ciascuno per le rispettive competenze, abbiamo condiviso procedure e percorsi Dalle mappature e dai rilievi effettuati possiamo affermare che le attività condotte hanno conseguito l’obiettivo prefissato, contenendo il fenomeno».
Esclusi rischi alimentari per la popolazione. “Sono stati adottati tutti i provvedimenti previsti e necessari a tutela dei cittadini e a salvaguardia degli allevamenti – continua il dr. Giammanco -. Abbiamo rassicurato i sindaci dei quattro Comuni dell’area che la popolazione non corre alcun rischio. La nostra presenza sul territorio è costante sia per le vaccinazioni, sia per attività di sorveglianza e di prevenzione”.
I veterinari del Distretto di Bronte hanno certificato che tutti i prodotti lattiero-caseari provengono da allevamenti esenti dalla malattia. La tutela dei consumatori è inoltre garantita dai sistemi italiani di certificazione e di tracciabilità degli alimenti, modello di riferimento in Europa.
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