Il 10 aprile 2015, cede il viadotto Himera sulla Palermo-Catania. Il 31 luglio 2020 vengono completati i lavori per la sua riapertura. Mentre il Movimento 5 Stelle pensa alla riapertura in grande stile, c’è invece chi fa notare loro quanto tempo sia trascorso dal giorno in cui le immagini del ponte in bilico su se stesso hanno fatto il giro d’Italia e provocato innumerevoli disagi ai siciliani costretti per 5, lunghi, anni ad attraversare una Sicilia spaccata.
C’è chi fa festa, come il viceministro Giancarlo Cancelleri e c’è chi fa notare che “Non c’è niente da festeggiare”. Musumeci questa mattina ha pubblicato un video su Facebook in cui sottolinea le tempistiche e le vicissitudini che ha attraversato il viadotto Himera dal quel 10 aprile 2015 ad oggi. “31 luglio 2020, l’Anas ha impiegata 1938 giorni per alzare un pilone, tutto il resto della Palermo-Catania è ancora un inferno”, si legge nel video realizzato Musumeci. Il breve filmato mostra la condizione in cui versava il viadotto Himera dopo il terribile disastro del 10 aprile 2015 che ha spezzato in due l’Isola. Quel giorno la frana di una montagna sovrastante si è adagiata sul cavalcavia interrompendo la viabilità e danneggiando gravemente la Catania-Palermo. Nel post poche, lapidarie parole: “Non c’è nulla da festeggiare”.
Musumeci esprime così la propria amarezza per quella che è una vicenda particolarmente intricata. Oggi, 31 luglio 2020, nel giorno della riapertura del Viadotto dopo anno di ritardi nei lavori, si svolgerà la cerimonia per la conclusione lavori, fissata per le 11 alla presenza della ministra Paola De Micheli. La questione ha visto coinvolti anche in una polemica l’assessore regionale Marco Falcone e il viceministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancellieri. Quest’ultimo aveva promesso di riconsegnare il viadotto ai siciliani il 31 luglio. Promessa che aveva scatenato l’ironia dell’assessore Falcone, che aveva promesso di dimettersi se per quella data se il viadotto fosse stato operativo.
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