Una panchina rossa nel cortile interno della sede Uil di via Sangiuliano, una frase di Isaac Asimov.
“La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci” – impressa nel bronzo di una targhetta, il ricordo delle troppe vittime provocate dalla follia omicida di “uomini che odiano le donne”.
L’inaugurazione della “panchina rossa” con le sofferte testimonianze di Giovanna Zizzo e Vera Squadrito, madri di Laura Russo e Giordana Di Stefano, ha rappresentato oggi pomeriggio a Catania uno dei momenti più intensi della visita del segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, invitato dalla segretaria della Uil di Catania, Enza Meli, nella rinnovata sede territoriale del “Sindacato dei Cittadini”. Più grande e più bella la sala-riunioni “Mico Geraci”, più comodi e funzionali gli sportelli del patronato Ital e del Caf Uil.
“L’inaugurazione di una sede sindacale – ha commentato Barbagallo – è sempre una notizia positiva: è un presidio di democrazia, è un luogo di dialogo e confronto, è uno spazio per assistere lavoratori, pensionati e giovani nella fruizione dei loro diritti. È, inoltre, il segno di un’organizzazione viva, che cresce e che vede aumentare il proprio consenso. Peraltro, l’inaugurazione della rinnovata sede di Catania è stata accompagnata da importanti iniziative che danno il segno di un’azione sindacale efficace e concreta. La scelta di collocare una panchina rossa nel cortile della sede non è solo un simbolo, ma anche l’affermazione dell’impegno della nostra organizzazione a difesa dei diritti delle donne”.
La segretaria generale della Uil etnea, Enza Meli, ha spiegato: “Rinnovare, migliorare, alcuni tra i locali più affollati della nostra sede non era certo un atto dovuto. È stato, invece, un atto voluto. Abbiamo decisamente voluto accrescere la nostra capacità di accogliere tutti, nessuno escluso. Qui, nel Sindacato del Popolo, sono tutti benvenuti!”.
Carmelo Barbagallo è stato accolto al suo arrivo da rappresentanti della Uil Giovani e della Uil Pensionati: “La Uil unisce tutti in un patto generazionale che costruisce futuro superando le divisioni che ci rendono tutti più deboli e soli”, ha commentato Enza Meli.
Nel corso dell’evento si sono, poi, esibiti la soprano Antonella Arena, il tenore Alberto Munafò e il “Bellini Clarinet Choir” diretto dal maestro Giuseppe Ventura per ricordare come nella città di Bellini rischino di morire l’Istituto Musicale e il Teatro Massimo che portano il nome del più illustre dei catanesi. Proprio in difesa delle istituzioni culturali in crisi – opportunità negate per lo sviluppo della Sicilia e del Meridione – s’è voluto soffermare nel suo intervento il leader nazionale del sindacato, Barbagallo: “Aver organizzato un concerto degli artisti del mondo della lirica è la testimonianza della battaglia della Uil per salvaguardare un patrimonio umano e culturale, rappresentato da due Istituzioni storiche catanesi, quali l’Istituto musicale e il Teatro Massimo Vincenzo Bellini. La cultura è lavoro e ricchezza: dobbiamo preservarla e diffonderla, perché può rappresentare una leva fondamentale per lo sviluppo del nostro Sud e del Paese. A questo proposito, le iniziative messe in campo dalla Uil di Catania rilanciano le proposte fatte dalla nostra Organizzazione a livello nazionale e vanno nella giusta direzione della difesa dei diritti e della crescita”.
In via Sangiuliano a Catania, con Barbagallo, hanno preso parte alla manifestazione anche i segretari generali Uilcom e UilaPesca, Salvo Uglialoro ed Enrica Mammucari, il segretario nazionale Uim, Angelo Mattone, il segretario nazionale organizzativo Uila, Guido Majrone, i segretari regionali Uil, Uila, Feneal, Uil Trasporti e UilRua Claudio Barone, Nino Marino, Francesco De Martino, Agostino Falanga e Nino Gatto, la segretaria organizzativa della Uil Sicilia, Luisella Lionti. Dopo alcuni interventi di saluto nella sala “Geraci”, infine, Salvo Uglialoro ha aperto i nuovi locali della Uilcom Catania.
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