“Sulla prossima emanazione da parte dell’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi, della circolare per regolare il reclutamento del personale della dirigenza e del comparto sanità da parte delle Aziende sanitarie, bisogna prendere atto però – spiega Pietro Pata, segretario regionale Anaao Assomed Sicilia – che non saranno rispettate le entusiastiche previsioni di alcuni mesi addietro ovvero 5.000 assunzioni, ma era doveroso dapprima procedere alla stabilizzazione di tutti quei dirigenti medici, sanitari e personale del comparto “precario” che in questi ultimi anni ha garantito alla popolazione siciliana il mantenimento di accettabili livelli di assistenza nell’emergenza, nelle elevate specialità e sul territorio”.
Malgrado tutto, ciò avviene al termine di un lungo percorso avviato nel 2014 e ancora non concluso, con il quale si è rideterminata la rete ospedaliera e sono stati approvati gli Atti e le Piante organiche.
L’Anaao-Assomed che lo scorso 22 marzo si è confrontata in sede assessoriale, ritiene ancora non concluso l’iter di approvazione delle Piante organiche, in quanto molte Aziende hanno operato “al ribasso” deliberando dotazioni organiche, spesso non in linea con i Decreti assessoriali e tali da determinare un sicuro collasso delle strutture di emergenza e di elevata specialità.
Secondo Pata “la sanità si valuta non dal numero di assunzioni, ma dalla capacità di costruire una rete razionale e funzionale che integri territorio e struttura ospedaliera” e ribadisce i “troppi sprechi, come risulta dalla recente relazione della Procura regionale della Corte dei Conti, che caratterizzano l’Amministrazione della sanità in Sicilia”.
È giunto il momento in cui tutte le risorse si finalizzino su strutture veramente utili ai cittadini, non duplicate per favorire facili carriere e soprattutto dotate del numero sufficiente di personale che le renda agibili e fruibili in accordo con la loro “mission”.
“A nostro parere – conclude Pietro Pata – al di là dei proclami e delle promesse, questo è il momento più importante per concludere con il reclutamento del personale sanitario nei termini di reale pubblica utilità, un percorso già minato in passato da troppe anomalie amministrative”.