La sua fisionomia non mente, tanto meno i gesti ed è così che i carabinieri sono riusciti ad identificare un rapinatore seriale nel Catanese. Proprio per la sua propensione a delinquere i militari dell’arma lo conoscevano abbastanza bene. E dopo l’ennesima rapina è bastato guardare le immagini delle telecamere di videosorveglianza per identificarlo. E’ scattata un’ordinanza cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Catania. Nuovi guai per un noto pregiudicato catanese di 49anni, Santo Alessandro Galeano. E’ accusato di rapina aggravata.
L’incursione nel gennaio scorso
La Procura ha delegato in questa indagine i carabinieri della tenenza di Misterbianco. Il raid criminale avvenne il 7 gennaio scorso intorno alle ore 18. Un rapinatore solitario fece il suo ingresso all’interno di un bar annesso ad un impianto di distribuzione carburanti lungo lo stradale Cravone di Catania. Una volta dentro aveva minacciato con una pistola semiautomatica le commesse dell’esercizio commerciale per impadronirsi dell’incasso giornaliero.
Il terrore delle dipendenti
Le due ragazze, in preda al terrore, erano state quindi costrette ad obbedire alle intimazioni del malvivente. L’uomo, con apparente freddezza, aveva prelevato il denaro contante dalla cassa, ammontante a circa 1.500 euro. E si portò via alcune stecche di sigarette allontanandosi con estrema nonchalance evitando, in questo modo, d’insospettire i clienti intenti a far rifornimento alle loro automobili.
L’analisi della videosorveglianza
Le fasi della rapina registrate dall’impianto di videosorveglianza sono state acquisite dai militari. Grazie ad un’attenta disamina e conoscenza dell’humus criminale del territorio, avrebbero individuato l’autore del reato che era un rapinatore seriale. Ad essere riconosciuti il modus operandi del rapinatore, che annovera specifici precedenti giudiziari, e le sue fattezze fisiche. A confermare anche le testimonianze delle stesse vittime della rapina. Tutta una serie di elementi che hanno fornito riscontro al lavoro investigativo dei carabinieri. Da qui l’emissione del provvedimento cautelare che è stato notificato a Galeano all’interno del carcere catanese di Piazza Lanza, dove si trovava già rinchiuso per altri motivi.
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