Lotta ai giochi d’azzardo on line con macchinette videopoker e slot machine illegali. Ennesima operazione nella provincia Catanese. L’attività ha riguardato un circolo, l’ennesimo scoperto ad operare numerose violazioni in materia.
Ispezione mirata
I carabinieri della stazione di Randazzo hanno operato in collaborazione con i colleghi del nucleo ispettorato del lavoro di Catania. Con loro anche personale dell’agenzia delle dogane e dei Monopoli. Insieme hanno effettuato uno specifico servizio mirato alla verifica della conformità degli apparecchi destinati a qualunque forma di gioco, anche di natura promozionale.
Collegamenti a siti non autorizzati
L’attività ispettiva ha riguardato un circolo privato a Randazzo, in provincia di Catania. La gestione è risultata in cappo da un 26enne di Bronte. I militari hanno sequestrato 7 personal computer collegati a siti di gioco on line senza le prescritte autorizzazioni.
Pesanti sanzioni
Sempre nell’ambito della stessa attività ispettiva, sono state inoltre accertate diverse violazioni alle norme del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Violazioni che hanno comportato, nei confronti del gestore del club, importanti sanzioni. Nello specifico i verbali elevati sono stati pari a 70 mila euro. “L’attività ispettiva . si sottolinea in un comunicato del comando provinciale dei carabinieri di Catania – si inquadra nell’alveo dello stretto legame tra l’arma dei carabinieri e l’agenzia dogane e Monopoli nella lotta alla ludopatia, attraverso il contrasto al gioco illegale”.
Diverse operazioni nell’ultimo anno
Sono numerose le operazioni che negli ultimi tempi sono state effettuate nel Catanese proprio nell’ottica del contrasto al gioco d’azzardo. L’ultima appena qualche mese fa in un bar con all’interno una sala giochi del tutto abusiva. Per il titolare arrivano delle pesantissime sanzioni. L’operazione è stata dei carabinieri della stazione di Santa Maria di Licodia e del personale dell’agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli. Il bar si trovava nella centrale via Vittorio Emanuele. Il gestore della sala giochi, privo di licenza, aveva installato una vera e propria centrale del gioco d’azzardo.
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