Raffaele Lombardo non è colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa. La sentenza, che ribalta quanto decise nel febbraio 2014 il gup Marina Rizza, è stata pronunciata in serata al palazzo di giustizia di Catania.
Per la terza sezione della Corte d’Appello, composta dal presidente Tiziana Carrubba, giudici a latere Anna Gloria Muscarella e Fabio Ceraolo, l’ex presidente della Regione siciliana è colpevole di voto di scambio aggravato e per questo è stato condannato a due anni. Pena sospesa.
La procura generale aveva chiesto di confermare i sei anni e otto mesi di reclusione previsti dalla legge per il concorso esterno in associazione mafiosa oltre alla sanzione aggiuntiva per il reato elettorale costituiva l’oggetto dell’appello.
L’ex governatore non era presente in aula al momento della sentenza. Per lui c’erano i suoi avvocati fra cui Alessandro Benedetti che al termine dell’udienza ha commentato il dispositivo con i giornalisti: “Assolto dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Attenzione è fondamentale la formula: assolto perché il fatto non sussiste. Che è la forma assolutoria più ampia possibile. Cioè Lombardo non ha nulla a che vedere con la mafia. Dopodiché è stato condannato a due anni pena sospesa per il voto di scambio senza l’aggravante mafiosa”.
Anche per l’avvocato Salvo Pace è un risultato “tecnicamente importantissimo” anche se il legale specifica: “Rimane la seconda accusa per cui era stato assolto in primo grado adesso bisognerà leggere la sentenza e aspettare se l’aggravante è stata esclusa del tutto o soltanto la parte relativa all’utilizzo del metodo mafioso. Senza quest’ultima il reato sarebbe già prescritto”.
“E’ una buona sentenza, adesso aspettiamo le motivazioni per una valutazione più approfondita.
E’ un fatto di notevole gravità che un candidato a presidente della Regione Siciliana abbia avuto i voti da Cosa nostra, e che questo abbia giovato a Cosa nostra”.
Lo ha affermato il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, sulla condanna a due anni di reclusione per voto di scambio con l’aggravante mafiosa (esclusa la violenza) di avere favorito Cosa Nostra.