Quelle giovani donne migranti, per ore in balia delle onde, partite dalla Libia a bordo di un gommone alla ricerca di una nuova vita erano “ad un passo dalla salvezza”.
E’ la testimonianza del comandante Gianluca D’Agostino, dal 1997 impegnato in operazioni di soccorso in mare, che al comando della nave ‘Diciotti’ ha portato a termine le operazioni di salvataggio dei migranti nel Canale di Sicilia.
Ieri, dopo l’sos lanciato con un telefono satellitare, la nave della Guardia Costiera ha raggiunto il punto in cui il gommone con 108 migranti si è rovesciato. Se il gommone fosse affondato anche gli uomini della nave Diciotti’ sarebbero ‘scesi’.
“Quando siamo intervenuti il gommone era collassato – ha spiegato D’Agostino – i tubolari si erano stretti e non c’era più spazio all’interno del gommone. Quelle donne erano ad un passo dalla salvezza, perderle è la cosa peggiore…”.
Le condizioni dei 108 migranti salvati a bordo del gommone rovesciato sono in generale buone. Solo alcuni hanno ustioni di primo e secondo grado e c’è un solo caso di varicella. I migranti sono stanchi della traversata e spaventati dalle pessime condizioni in cui hanno viaggiato.
Sulla nave Dattilo sono stati rifocillati con un pranzo a base di pasta e patate. Per le uniche due bambine a bordo latte e merendine.
Due delle 10 donne che hanno perso la vita viaggiavano con le sorelle: sono state loro a riconoscerle.
Intanto, sono stati già fermati i due ‘scafisti’: sono un senegalese e un gambiano.