Pugni sul naso e negli occhi, persino un coltello puntato alla gola. Sono solo alcuni degli episodi di estrema violenza subiti a Catania da una donna di 49 anni. Dopo anni di maltrattamenti ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri. Ha trovato la forza dopo che il figlioletto di 9 anni l’ha implorata in lacrime di andare dai carabinieri.

In caserma con l’occhio tumefatto

Tutto inizia quando i carabinieri hanno accolto una 49enne di nazionalità polacca, molto agitata e con un occhio tumefatto. Teneva il figlio in braccio e lo rassicurava. Ha raccontato di essere stata poco prima ancora una volta aggredita dal convivente e, per questo motivo, lo voleva denunciare per porre fine alle violenze di cui era da tempo vittima. La donna, dopo essersi sfogata con una crisi di pianto, ha riferito ai militari le vessazioni sopportate dal compagno con cui conviveva da circa 13 anni. La vittima ha riferito che dal 2019, dopo un periodo di carcerazione per aver commesso una rapina, il compagno avrebbe radicalmente cambiato il proprio comportamento. Mostrando una spiccata aggressività, fortunatamente solo nei suoi confronti e non verso i loro due figli di 4 e 9 anni.

Il motivo dell’ennesima aggressione

La 49enne ha riferito che l’uomo si sarebbe adirato solo perché lei, a causa di un problema di salute, gli aveva chiesto di aiutarla nell’assistere il figlio più piccolo. Come risposta avrebbe ricevuto: “… Quando io dormo tu non mi devi rompere il c….”.  Non contento, alle rimostranze della compagna ed alla presenza dei loro due figli, l’avrebbe quindi colpita con un pugno sull’occhio. E le avrebbe urlato: “Non ti ammazzo perché se lo faccio vado in galera ed i bambini vanno in una casa famiglia…”. L’uomo si sarebbe poi rivolto al già terrorizzato figlio maggiore: “Non ho paura della galera, quando taglio la gola a vostra madre voi finite in casa famiglia, io prima di andare in galera lei va al cimitero!”.

L’incubo delle continue aggressioni

La donna ha continuato a descrivere alcuni degli episodi di violenza subiti. Come quando l’uomo le avrebbe puntato alla gola un coltello a serramanico perché infastidito da un tono di voce stizzoso della donna. E si sarebbe fermato soltanto perché entrambi i figli, a quella scena, stavano piangendo terrorizzati. Addirittura, in un’altra occasione, l’avrebbe presa a schiaffi perché non avrebbe trovato in casa le sigarette. Oppure ancora quando, affermando che lei fosse ubriaca, l’avrebbe presa a pugni sul naso provocandole una copiosa perdita di sangue. Tutti episodi che la vittima non aveva mai denunciato per timore di sue ritorsioni.

La reazione disperata del figlioletto di 9 anni

La vittima ha anche confessato di aver reagito pensando ai propri figli e, in particolare, alla supplica del maggiore dei due. Rendendosi conto di quanta violenza gratuita la mamma fosse vittima si sarebbe inginocchiato davanti a lei pregandola di chiedere aiuto ai carabinieri. Dopo l’aggressione la 49enne avrebbe chiesto all’uomo il permesso di uscire con la scusa di comprargli le sigarette. Con lei il figlio maggiore mentre il più piccolo sarebbe rimasto a casa con lui. I carabinieri, mentre la donna stava ancora formalizzando la denuncia nei confronti del proprio aguzzino, si sono recati nella sua abitazione. Trovando effettivamente il figlio di 4 anni in compagnia del padre il quale, compreso il motivo della loro presenza, non ha opposto resistenza all’arresto. Il 43enne, come disposto dall’autorità giudiziaria, rinchiuso in carcere in attesa di convalida.

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