Da lunedì notte sul tetto del palazzo dell’ex provincia regionale di Catania: sono i lavoratori della Pubbliservizi che da hanno avviato lo sciopero ad oltranza.

Una delle lavoratrici lamenta il silenzio da parte delle istituzioni: “Nessuno si è fatto vedere e nessuno ci dà risposte. Noi non ci muoveremo da qui”.

A pagare le conseguenze di questa gestione della Pubbliservizi che i dipendenti definiscono ‘scellerata’,non sono solo i lavoratori ma i servizi in generale della provincia in quanto non possono essere garantite le manutenzioni, le presenze nei musei, gli interventi nelle scuole e nelle strade.

Lo sciopero è stato proclamato dalle segreterie provinciali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti, Ugl Terziario, e le sigle autonome Cse Fulscam, Cisal Terziario, Or.S.A., Snalv Confsal, Asal, Fast Confsal, Confsal Fesica, Fenal, Confliaa Cs. Le organizzazioni sindacali hanno comunicato la loro decisione scrivendo una lettera alla direzione della società, al Dipartimento Affari Amministrativi della Città Metropolitana e al sindaco della Città Metropolitana Bianco.
“Considerato che a tutt’oggi nonostante i numerosi incontri in vari tavoli istituzionali, i dipendenti della Pubbliservizi S.p.a, non hanno visto nulla che faccia presagire la volontà di un’azione di rilancio e risanamento dell’Azienda finalizzata alla salvaguardia di tutti i livelli occupazionali – motivano le segreterie sindacali – hanno deciso di di scioperare a oltranza a partire da oggi con presidio presso la sede della Città Metropolitana di Catania”.
SD