“Stoppare subito i concorsi delle aziende ospedaliere della città metropolitana di Catania, altrimenti per le anestesie e rianimazioni dei piccoli ospedali, con gli organici già all’osso, sarà la fine. Si innescherebbe infatti la fuga verso le grandi strutture e le aree di emergenza come Caltagirone, Militello Lentini, Acireale e via discorrendo, potrebbero essere costrette a chiudere i battenti”. Lo chiede all’assessore Volo, Antonio De Luca, il coordinatore della sottocommissione Ars sui pronto soccorso che, dopo il primo ciclo di audizioni a palazzo dei Normanni, ha cominciato il giro ispettivo nelle aree di emergenza siciliane per constatare la gravità della situazione denunciata da più parti a causa degli organici medici ridottissimi.
“Ieri – dice Antonio De Luca – la sottocommissione ha visitato i pronto soccorso degli ospedali SS Salvatore di Paternò e Gravina di Catagirone. Affermare che la situazione è grave, specie a Caltagirone, dove solo 4 medici sui 22 della pianta organica sono in servizio, è un eufemismo. E la situazione potrebbe addirittura precipitare se i medici di questa struttura, dopo il concorso, dovessero trasferirsi a Catania, dove la carenza di medici si sente molto meno e le condizioni di lavoro sono di gran lunga migliori”.
“Come ha anche sottolineato il direttore sanitario dell’Asp Nino Rapisarda – continua Antonio De Luca – questo cannibalismo tra le strutture deve finire. Per questo chiediamo all’assessore Volo di congelare le procedure concorsuali a Catania e di istituire una cabina di regia regionale del personale, che decida dove spostare i medici in relazione alle effettive necessità. Strutture come quella di Caltagirone, fondamentali per il territorio, devono essere messe nelle condizioni di operare bene. Bisogna fare qualcosa, e bisogna farla subito. I contraccolpi della carenza degli organici stanno cominciando a fare gravissimi danni e la chiusura della stroke unit di Caltagirone, per mancanza di neurologi, è un plastico esempio. Si tratta di una chiusura gravissima in quanto l’unità fa parte della rete tempo dipendente che interviene in caso di infarto e ictus, patologie che necessitano di soccorsi prestati entro poche ore e da cui dipende la vita dei pazienti. Purtroppo la dirigenza Asp non ha garantito tempi brevi per la riapertura e siccome questo espone tutta la comunità a rischi estremi, occorre che l’assessore Volo prenda in mano la situazione e trovi una soluzione per farla riaprire immediatamente”.