I Carabinieri della Stazione di Catania Librino hanno arrestato un pregiudicato 28enne del posto, responsabile dei reati di estorsione ed atti persecutori nei confronti del padre 67enne.
Nel tardo pomeriggio intorno alle 18.30, la pattuglia della Stazione di Librino, competente per giurisdizione territoriale, è intervenuta in ausilio dei colleghi del Nucleo Radiomobile che precedentemente, a seguito di una richiesta d’aiuto pervenuta al 112 NUE, erano stati attivati dalla centrale operativa per una violenta lite in famiglia.
In particolare, i militari hanno appreso dalla stessa voce della vittima, padre del 28enne, che il figlio gli avrebbe richiesto ancora una volta una somma di denaro, che, seppur consistente in soli dieci euro, andava ad aggiungersi alla precedente elargizione di circa 1.000,00 euro, fattagli dal padre solo la settimana precedente.
Il 28enne, come poi confermato anche da altri membri della famiglia, sarebbe stato solito chiedere continuamente somme di denaro al padre per soddisfare le proprie insane necessità d’acquisto di sostanze stupefacenti, di cui egli sarebbe abituale consumatore.
Tali richieste sarebbero però state sempre “aggravate” da minacce di morte nei confronti del genitore, brandendo tra le mani arnesi da lavoro o coltelli “… dammi i soldi altrimenti ti ammazzo! …”, episodi già denunciati precedentemente negli scorsi mesi di febbraio e marzo.
Al diniego del padre stavolta, impossibilitato ad esaudire l’ennesima richiesta economica del figlio, quest’ultimo sarebbe andato in escandescenza e, impadronitosi di una spranga metallica, avrebbe rincorso il genitore sin nel garage ove il poveretto avrebbe cercato rifugio, minacciando anche il proprio fratello maggiore, fortuitamente anch’egli presente unitamente alla propria moglie nel box.
L’arrivo dei militari, comunque, avrebbe riportato alla ragione il 28enne, che, impassibile, è rimasto presente alla ricostruzione dei fatti esposta dal padre ai Carabinieri, i quali lo hanno così messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto confermando la sua permanenza nel carcere di “Piazza Lanza”, dove era già stato associato nell’immediatezza dei fatti.
Nell’ambito dei numerosi controlli che quotidianamente, notte e giorno, vengo posti in essere dai militari del Comando Provinciale di Catania nei confronti dei soggetti gravati da provvedimenti restrittivi della loro libertà personale, al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni imposte, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Gravina di Catania, unitamente a personale della Tenenza di Mascalucia, hanno denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente un pregiudicato 29enne del posto.
L’uomo in particolare, che annovera a suo carico pregresse vicissitudini giudiziarie per reati connessi allo spaccio di droga, era infatti già sottoposto agli arresti domiciliari presso l’abitazione mascaluciese della nonna, ove, appunto, aveva richiesto di poter “trascorrere” la propria misura cautelare.
Nella circostanza, durante l’attività di verifica, i Carabinieri non hanno potuto far a meno di “cogliere” il caratteristico odore della canapa indiana, così, dopo aver iniziato a controllare la casa, hanno chiesto al 29enne se nascondesse dello stupefacente in casa.
Quest’ultimo, oramai rassegnato, comprendendo che sarebbe stato più opportuno collaborare con i militari per cercare di “alleviare” l’ormai inevitabile ulteriore strascico giudiziario, ha prelevato, ben celati dietro un forno a legna, alcuni vasi di terracotta con 5 piante di cannabis indica di varie altezze, che verosimilmente aveva cercato di nascondere non appena si era accorto dell’arrivo della pattuglia dell’Arma.