marco forzese, coordinatore di cantiere popolare a catania, lancia l'allarme

Aumentano le famiglie siciliane in povertà, “Comuni senza risorse economiche per aiutarle”

  • Secondo l’Istat sono oltre 450mila le famiglie siciliane povere
  • La crisi economica è stata acuita dal Covid19
  • I sindaci chiedono aiuto, non hanno risorse sufficienti
  • Sulla questione interviene Marco Forzese, coordinatore di Cantiere Popolare a Catania

Migliaia di famiglie siciliane piegate dalle difficoltà economiche scaturite dalla pandemia. Ed i sindaci non hanno risorse sufficienti per aiutarle. Sulla questione interviene Marco Forzese, coordinatore di Cantiere Popolare a Catania.

I sindaci non hanno risorse sufficienti per aiutare le famiglie in difficoltà

“In queste settimane – dice Forzese – ho potuto confrontarmi con moltissimi sindaci del Catanese che lamentano l’insufficienza delle risorse a loro disposizione non solo per garantire servizi essenziali ma anche e soprattutto per sostenere i nuclei familiari che non percepiscono alcun reddito e che dal Coronavirus hanno subito una vera e propria mazzata, senza considerare l’impossibilità di garantire l’assistenza sanitaria”.

Le nuove povertà

Prosegue Forzese: “Il fermo prolungato delle attività lavorative e la lenta ripresa della produzione non ha fatto i conti con la vera emergenza rappresentata dalle nuove povertà. Sono oltre 450mila, secondo l’Istat, le famiglie siciliane che versano in condizioni di assoluta indigenza”.

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Tensioni sociali e malessere, servono risposte veloci dal governo Draghi

Conclude il coordinatore di Cantiere Popolare a Catania: “Dal governo Draghi, che sta affrontando in modo egregio la campagna di vaccinazione e la pianificazione delle risorse del Recovery Plan, il Sud si aspetta risposte veloci: necessario rimpinguare il fondo delle autonomie locali e finanziare la spesa sociale e gli aiuti ai nuovi poveri. Le amministrazioni locali, con i loro sindaci, operano ogni giorno a contatto con le mille problematiche di chi non riesce a vivere e devono essere messe in condizione di dare risposte efficaci. Il rischio è che le tensioni sociali e il malessere di ampie fasce della popolazione, da un momento all’altro, non si riesca più a controllarle”.

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