L’allerta rossa sull’Etna segnalata tempestivamente dal Dipartimento regionale di Protezione civile, nella giornata di giovedì, a causa “dell’altissima probabilità di accadimento imminente o in corso di fontane di lava”, ha imposto uno sconvolgimento dell’attività degli operatori turistici presenti sull’Etna.
Un’allerta, però, seguita ieri da un evidente ridimensionamento della situazione, stando alla segnalazione dell’INGV, che indica la fine dello sciame sismico e “il passaggio di allerta a livello giallo, cioè attività eruttiva di bassa-media intensità”. Un passaggio così repentino e sbrigativo da portare con sé conseguenze disastrose per gli operatori turistici dal punto di vista economico e dell’immagine.
“Molto rumore per nulla”
“Molto rumore per nulla avrebbe detto Shakespeare, però con conseguenze disastrose in termini economici e di tutela del brand Etna, visto anche il panico scatenato tra i turisti costretti all’evacuazione di giovedì pomeriggio – afferma il Dottor Francesco Russo Morosoli, patron di funivia dell’Etna – Il divieto di escursioni oltre i 2000 metri, poi prontamente revocato, è una chiara contraddizione. Sulle Alpi e sulle Dolomiti nessuno si sognerebbe di chiudere le attività economiche e interdire l’accesso alla montagna”.
La situazione sull’Etna
“Sull’Etna, grazie alla perizia di noi operatori – sottolinea l’imprenditore – non muore nessuno per le escursioni o per le eruzioni da oltre quarant’anni. Giovedì pomeriggio le agenzie di tour operator hanno dovuto rimborsare i turisti, con danni economici devastanti. Eppure i turisti, nonostante i divieti, nella giornata di venerdì sono saliti lo stesso in quota, in barba alle ordinanze, a piedi, con un notevole livello di pericolosità per la propria incolumità. Naturalmente, noi rappresentiamo uno strumento di presidio e controllo che, con la chiusura, viene a mancare”.
“Noi di Funivia dell’Etna, in collaborazione con le Guide alpine e vulcanologiche – conclude Francesco Russo Morosoli – siamo pronti a prenderci tutte le responsabilità sul raggiungimento delle quote e sulla modalità di gestione e trasporto dei turisti sull’Etna, attività che facciamo con ottimi risultati da settant’anni. Siamo prontissimi ad aprire un tavolo tecnico con le istituzioni a tal fine”.
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