La festa dell’antimafia in una discoteca confiscata ai boss. Si tratta dell’Empire che riapre i battenti dopo la confisca, questa volta per ospitare un evento legato ai temi dell’antimafia e del contrasto alla criminalità organizzata.
Sarà l’ex discoteca Empire, confiscata al clan mafioso Pillera-Puntina, a Catania, a ospitare, sabato 17 dicembre a partire dalle 17, il “Festival dell’antimafia sociale”, organizzato dalle associazioni studentesche e giovanili della città di Catania (I Siciliani giovani, Giardino di Scidà – bene confiscato alla mafia, Arci Catania, Cult Catania, Arcigay Catania, Fridays for future catania, Rete degli studenti medi catania, Liberi pensieri studenteschi, Movimento universitario autorganizzato) in collaborazione con il Comune.
L’evento rientra nell’ambito delle iniziative della campagna “Le Scarpe dell’antimafia”, per chiedere una migliore gestione dei beni confiscati e per chiedere che i soldi confiscati alla mafia, miliardi di euro oggi inutilizzati e gestiti con scarsa trasparenza, vengano utilizzati per i giovani, il lavoro e la spesa sociale. L’ex discoteca Empire confiscata alla mafia fa parte del patrimonio del comune di Catania.
“Organizzare un festival dell’antimafia a Catania è un atto sociale oltre che politico – dicono gli organizzatori – troppo spesso questo tema viene affrontato esclusivamente da un punto di vista legalitario tralasciando il suo significato sociale, un’antimafia che parli del fatto che la mafia esiste e prolifera dove le istituzioni non rispondono ai problemi reali delle classi popolari. È la cultura e l’informazione, ma anche la lotta alla devastazione sociale la via da perseguire”. “Parleremo di mafia insieme – aggiungono -, lo faremo tramite il teatro e la musica e lo faremo all’Empire, ex discoteca confiscata proprio alla mafia nel 2016, affinché questo sia il simbolo che di questi spazi vogliamo riappropriarci come cittadine e cittadini attive nella lotta alla mafia”. Nel corso dell’evento, si parlerà di mafia tramite il teatro e la musica. “Noi crediamo in un’antimafia che parta dai quartieri, arrivi nelle scuole e raggiunga tutte e tutti, che diventi cittadinanza attiva – dicono gli organizzatori –. Il festival nasce dalla necessità di contrastare e di raccontare la mafia”.