Blitz della Guardia Costiera nei locali del Catanese. Sono stati controllati i ristoranti di Capomulini nell’ambito dell’attività di contrasto mirata alla tutela del consumatore da parte dei militari della Capitaneria di porto di Catania.
I controlli della Guardia Costiera
I militari sono stati impegnati a verificare la presenza di eventuali irregolarità sulla tenuta e soprattutto sulla “tracciabilità” del pescato nella rinomata frazione marinara di Capomulini. I controlli, effettuati nei giorni scorsi dagli Ispettori pesca della Guardia Costiera etnea, sono stati rivolti, principalmente, a verificare la correttezza della commercializzazione delle specie ittiche che in questo periodo dell’anno sono tutelate.
Multati due locali
Al termine delle ispezioni sono state riscontrate irregolarità in due noti ristoranti della borgata marinara, e sono state elevate sanzioni amministrative per 1500 euro ciascuno per mancanza della documentazione attestante la tracciabilità del pescato presente sui banconi frigo. Tutto il prodotto ittico sequestrato, a seguito di accertamento sanitario a cura del personale veterinario dell’Asp di Acireale, è stato distrutto poiché dichiarato non idoneo al consumo umano.
I controlli in Sicilia orientale
Mille e 500 chili di pesce sequestrato perchè senza tracciabilità, 16 sanzioni amministrative per varie irregolarità, 36 mila euro complessivi di multe elevate. E’ questo il bilancio della complessa operazione della guardia costiera della Sicilia orientale di controllo sulla filiera della pesca denominata “Bft Connect”, che ha interessato il territorio delle provincie di Catania, Messina, Siracusa e Ragusa. Gli obiettivi prioritari dell’operazione sono stati i controlli d’intelligence e verifiche incrociate, con i “data base” e le “informazioni documentali disponibili”, sulla cattura, la detenzione e la commercializzazione delle specie ittiche del “tonno rosso” e del “riccio di mare”, che in questo periodo dell’anno sono tutelati, la prima dal piano pluriennale comunitario per la ricostituzione nel mediterraneo e la seconda dalla regolamentazione nazionale per favorirne la riproduzione.
Oltre 130 controlli in mare
In tale contesto, i militari dei “Team Ispettivi” della guardia costiera, coordinati dal centro controllo area pesca della direzione marittima della Sicilia orientale, hanno eseguito oltre 130 controlli in mare e nei porti di approdi delle unità da pesca, nei punti di sbarco delle specie ittiche, con particolare attenzione rivolta all’indotto commerciale nei mercati rionali, nelle piattaforme logistiche e di stoccaggio, nei depositi e sui mezzi adibiti al trasporto di prodotti ittici, rinvenendo circa 1.500 chili di pesce privo di qualsiasi documentazione che ne certificasse la tracciabilità.
La quasi totalità in beneficenza
A seguito di accertamento sanitario da parte dei medici veterinari delle aziende sanitarie provinciali, circa 1.200 chili di prodotto ittico è stato complessivamente donato al Banco Alimentare di Catania per la distribuzione alle associazioni caritatevoli e di beneficienza. La restante pescato, quindi circa 300 chili dichiarato non idoneo al consumo umano, è stato distrutto nei centri di smaltimento rifiuti. Sono stati elevate 16 sanzioni amministrative per la violazione sulla normativa della pesca e per la conservazione dei prodotti ittici, per un importo complessivo di circa 36 mila euro.
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