La Procura di Catania ha ottenuto dal GIP l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico anti-stalking nei confronti di un 37enne catanese, indagato per atti persecutori ai danni della fidanzata 31enne. Le accurate indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Catania Nesima, coordinate dal pool di magistrati specializzati in reati di violenza di genere, hanno documentato le ripetute condotte violente e persecutorie messe in atto dall’uomo nei confronti della compagna, iniziate nel dicembre 2022.

La gelosia dell’uomo

Gli episodi di stalking sarebbero cominciati quando l’indagato, dopo circa un anno di relazione, avrebbe ingiustamente accusato la donna di tradirlo con altri uomini. Nonostante i tentativi di spiegazione della vittima, l’uomo, accecato dalla rabbia, le avrebbe scagliato contro il cellulare colpendola al viso e provocandole un ematoma all’occhio, oltre a insultarla con parole offensive della sua dignità.

La segnalazione della madre

La madre della 31enne era a conoscenza della difficile situazione della figlia e l’avrebbe sempre esortata a interrompere quella relazione malata, ma invano. La situazione è precipitata quando un pomeriggio la madre, preoccupatissima, si è presentata dai Carabinieri di Nesima segnalando che la figlia era stata prelevata con la forza dal fidanzato e portata via in auto. Temendo per l’incolumità della ragazza, ha chiesto l’immediato intervento dell’Arma.

L’arresto

Gli investigatori, formati per gestire casi di violenza di genere e consapevoli dell’urgenza di intervenire, si sono messi subito alla ricerca dei due, rintracciati in zona Creta grazie al coordinamento con la Centrale Operativa. I militari hanno identificato i fidanzati che in quel momento apparivano tranquilli, intenti a dialogare. Nonostante la presenza rassicurante dei Carabinieri, la donna non ha sporto denuncia contro il compagno. Le indagini delegate dalla Procura hanno raccolto prove sufficienti per richiedere la misura cautelare ritenuta più idonea a garantire la sicurezza della vittima, eseguita dai militari di Nesima.