Non c’è pace per il Pd siciliano. “Quanto è avvenuto in queste ore è il risultato di una gestione da parte del segretario regionale del Pd, personalistica e in assenza di collegialità. Da segretario provinciale di Catania, seconda città della Sicilia, apprendo solo dalla stampa quanto è avvenuto che ha mortificato le strutture provinciali e tutto il gruppo dirigente siciliano”. Lo dice Angelo Villari, segretario provinciale del Pd di Catania.
“Comunità politica regionale lasciata all’oscuro”
Prosegue Villari: “L’intera comunità politica regionale è stata lasciata all’oscuro in queste ore con continui rinvii degli organi del partito. Da giorni sono sulla stampa per una incandidabilità inesistente, priva di fondamento giuridico, senza alcuna solidarietà politica”.
“Segretario regionale ritiri la sua candidatura”
Conclude il segretario provinciale: “Sono io oggi che, in questo fallimento, ritiro la mia disponibilità a candidarmi in un partito che partendo dal “campo largo” e si è ridotto alla totale irrilevanza politica. Spero che anche il segretario regionale, a questo punto, abbia il coraggio di ritirare la sua candidatura al parlamento nazionale, perché la nostra comunità non capirebbe un tale premio”.
Rubino: “Strategia Barbagallo fallimentare”
“Adesso diventano chiare le ragioni della fuga alla Camera dei deputati. Barbagallo adesso si assuma la responsabilità di avere condotto una strategia deliberatamente fallimentare. È troppo tardi per gridare vergogna ai 5stelle e pensare di farla franca dopo avere praticato ritorsioni su chiunque abbia espresso dubbi su questa alleanza sgangherata e contraddittoria”. Così Antonio Rubino coordinatore degli Orfiniani siciliani dopo la notizia della rottura dei 5stelle.
Il giorno della separazione
Volano stracci fra Pd e 5 stelle nel giorno della separazione. Esattamente come due coniugi che si lasciano, i due partiti non se le mandano a dire e solo la distanza fisica evita che la situazione sia perfino peggiore. Toni quasi da rissa quelli che segnano l’addio a poche ore dalla chiusura delle candidature per Camera e Senato e pochi giorni per quelle alla regione.
L’annuncio di Conte
“In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l’isola” annuncia su Facebook il presidente del movimento, Giuseppe Conte. Parole pesanti che poi vengono addirittura rese più dure dal seguito.
“Alcune settimane fa ero stato chiaro: quello che vale a Roma vale a Palermo. Sappiamo come è andata nella capitale: il Pd ha scelto l’agenda Draghi, rinnegando tutto il lavoro realizzato in direzione progressista durante il Conte II. Nonostante questo, in Sicilia abbiamo tentato fino all’ultimo di costruire un percorso comune, anche in considerazione del percorso di partecipazione costruito in occasione delle primarie” prosegue Conte.
La questione morale
Poi il presidente 5 stelle accusa: “Dal Partito democratico, però, ancora una volta non sono giunte risposte adeguate. Siamo arrivati a questo paradosso: da una settimana c’è un’impasse dovuta all’insistenza dei democratici per infilare nelle liste esponenti impresentabili. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, che è stata costretta a richiamare il Pd su questo punto: chi ha procedimenti penali pendenti deve restare fuori dalle liste”.
La Sicilia merita di più
“Per noi la questione è semplice: abbiamo sempre detto che saremo stati garanzia di profili impeccabili, al servizio dei cittadini. L’asticella del senso delle Istituzioni con noi è sempre alta, tanto sul versante nazionale tanto sul versante locale. Questi segnali che ci arrivano dagli amici del Pd non sono affatto incoraggianti – conclude l’ex premier -. La Sicilia merita francamente di più. Ai cittadini abbiamo il dovere di trasmettere credibilità, trasparenza, passione. In una parola, fiducia: quella che sembra ancora una volta mancare. Questa nostra linea di condotta è una garanzia per i siciliani e per tutti gli italiani: saremo sempre #dallapartegiusta”.
La dura risposta: “Dignità significa mantenere la parola data”
“A Giuseppe Conte dico, intanto, che la dignità è mantenere la parola data. E questa rocambolesca giravolta di oggi del suo Movimento è tutt’altro che degna. Quello del M5S è alto tradimento nei confronti dei siciliani che hanno creduto al fronte progressista. Il Movimento 5 stelle in Sicilia aveva condiviso l’opposizione a Musumeci e in virtù di questo ha sottoscritto un patto per le primarie di coalizione. Hanno garantito il sostegno alla candidata vincitrice, Caterina Chinnici”.
Richieste premature per non dire stravaganti
“Il PD aveva detto, più volte nei giorni scorsi, si a tutte le richieste da loro avanzate. Alcune anche premature per non dire stravaganti. Abbiamo atteso fiduciosi – continua Barbagallo – ma chiaramente oggi di fronte a questa presa di posizione inspiegabile prendiamo atto che la coalizione progressista finisce qui. Il M5S si assume la responsabilità di sciogliere una alleanza e una coalizione per la quale abbiamo lavorato per anni e chiamato al voto oltre 30 mila siciliani in uno sforzo comune non indifferente, vanificato da scelte politiche che nulla hanno a che fare con la Sicilia e i siciliani ”.
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