Catania

Padre e figlio aggrediscono un operatore sanitario del San Marco, denunciati tutti e due

Padre e figlio si scagliano contro il personale sanitario in servizio al Pronto Soccorso perché pensano di non ricevere tempestivamente le cure per una loro congiunta.

I due si sono presentati all’Ospedale “San Marco” per chiedere assistenza sanitaria nei confronti della donna, affetta da problemi psichici, ma, già al triage, hanno cominciato a mostrare una certa insofferenza. In particolare, il marito della paziente, un catanese di 60 anni, è andato in escandescenza, colpendo con un pugno la vetrata del box del triage e scaraventando a terra uno dei monitor.

L’aggressione

Pochi istanti dopo, anche il figlio di 36 anni, ha inveito contro il personale sanitario per poi passare dalle parole alle mani, aggredendo e schiaffeggiando un operatore.

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Scattato l’allarme per l’aggressione in corso, a giungere sul posto sono stati gli agenti della squadra Volanti della Questura di Catania che, dopo aver riportato la calma, hanno identificato padre e figlio e denunciato quest’ultimo per percosse aggravate nei confronti dell’operatore sanitario nell’esercizio delle sue funzioni.

Infermiere picchiato al Civico

Un infermiere è stato picchiato al pronto soccorso dell’ospedale Civico da un paziente che accusava un dolore al petto. L’uomo non voleva stare in ospedale e voleva andare via. Sono intervenuti gli agenti di polizia che hanno denunciato il paziente.

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Le denuncia dei sindacati

“La Uil-Fpl Sicilia, esprime la massima solidarietà al professionista aggredito giorno presso il pronto soccorso del Civico di Palermo, denuncia con forza il crescente numero di aggressioni subite dai lavoratori nelle aree di emergenza – a dirlo in una nota sono il segretario regionale Uil-fpl con delega alla sanità Pippo Piastra e il coordinatore regionale Uil-fpl 118 Sicilia Alessandro Fecarotta che proseguono – gli episodi di violenza fisica e verbale ai danni di medici, infermieri e personale ausiliario, rappresentano una grave violazione del diritto alla sicurezza sul luogo di lavoro, compromettendo la serenità e l’efficacia con cui i nostri operatori sono chiamati a svolgere il proprio servizio quotidiano”.

 

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