‘Ore 6.35 puzza di…discarica’. I post sulle pagine Facebook dei cittadini di Misterbianco e di Motta Sant’Anastasia sono molto eloquenti. Chi conosce il problema ‘discarica’ è da anni costretto a fare i conti con l’odore acre che proviene dall’impianto di smaltimento dei rifiuti e che si propaga nell’aria.
Nasi turati, finestre chiuse e bambini chiusi in casa per non respirare il cattivo odore nelle sere d’estate.
I cittadini, rappresentati dai Comitati ‘No Discarica’, sono stanchi. Sono scesi in strada a manifestare, si sono incatenati davanti ai cancelli della discarica, hanno provato a ribellarsi. Ma il loro grido di allarme, per la salute dell’ambiente in cui vivono e dei loro cari, sembra essere caduto nel vuoto.
Dallo scorso 30 giugno, sono in funzione le centraline per la misurazione della qualità dell’aria (nella foto). A disporne l’attivazione è stato il direttore dell’assessorato regionale all’Energia Maurizio Pirillo che ha incaricato l’Arpa dell’installazione e del monitoraggio per misurare i limiti emissivi.
Le centraline in accordo con l’amministrazione comunale sono state installate nella zona Sieli, nella proprietà comunale dell’ex Movicar che si trovano abbastanza vicini alla discarica sia di “Tiritì” ormai chiusa, ma da bonificare, sia a quella adiacente di “Valanghe d’Inverno” tuttora in attività.
Nei prossimi giorni saranno resi noti i dati dello studio.
Ieri, è stato il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo, a presentare una nuova denuncia (la quinta) contro la discarica.
I rappresentanti dei Comitati, dopo avere convocato l’ennesima riunione, sono pronti ad una nuova mobilitazione.
“In attesa dei risultati dell’Arpa – dice Anna Bonforte (Misterbianco) – vogliamo dare risposta alla cittadinanza del mancato impegno del presidente Rosario Crocetta dopo l’ incontro alla Regione dello scorso 10 giugno”.
I Comitati incontreranno la stampa nei prossimi giorni a Motta Sant’Anastasia e avvieranno una campagna di sensibilizzazione in occasione delle feste estive di Sant’Antonio Abate a Misterbianco e di quelle medievali a Motta Sant’Anastasia.