“Difendere e regolamentare la professione medica, nell’interesse primario della salute dei cittadini”.
È questo l’unico obiettivo della candidatura a presidente dell’Ordine dei Medici di Catania del dottore Giorgio Giannone, Direttore del Dipartimento di Chirurgia dell’Istituto Oncologico del Mediterraneo, che presenta i nomi dei consiglieri della sua lista “Giannone Presidente”.
In ordine alfabetico i 15 consiglieri, i due revisori e il supplente: Antonio Guardo, psichiatra al dipartimento alla salute mentale dell’Asp di Catania, Corrado Fichera, chirurgo plastico allo IOM, Clemente Giuffrida, primario del pronto soccorso di Messina Piemonte, Corinna Miceli, medico di famiglia, Danilo Crapio, guardia medica, Dario Zappalà, medico di famiglia dello Snami, Emanuele Cosentino, medico del 118, Gaetano Angemi, oculista del P.O. Santa Marta, Giorgio Giannone, chirurgo dello IOM, Giovanni Magrì, primario del reparto di gastroenterologia di Acireale, Lucio Di Mauro, medico legale, Massimo Barbagallo, pediatra all’ARNAS Garibaldi Nesima, Nino Rizzo, medico di famiglia, Pietro Piccirillo, medico legale, Rosalia La Mantia, cardiologa, Rosalia Lo Gerfo direttore sanitario dei presidi ospedalieri dell’Asp di Enna, Santina Castellino, nefrologa e Vincenzo Piso, medico di famiglia.
Un gruppo di 18 professionisti, che vuole impegnarsi per garantire l’integrità e il decoro di un ordine professionale, che non deve essere mai messo in discussione e che deve recuperare il suo prestigio e l’equidistanza da componenti politiche, che devono rimanere fuori dalla porta, con le quali ci si confronterà a livello istituzionale, ma sempre mantenendo ferma la dignità dell’Ordine e gli interessi dei medici e dei loro pazienti: nessun altro obiettivo che la salute dei cittadini!
Una “vision” condivisa da un team affiatato che ha trovato nella storia professionale di Giorgio Giannone, la migliore testimonianza, di riuscire nell’intento di restituire ai medici catanesi un Ordine esclusivamente al loro fianco e servizio.
Meritocrazia, innovazione, formazione e attenzione ai giovani, competenza, rapporto e confronto con la politica, sono solo alcune delle parole chiave, che risuonano nel quartier generale del gruppo “Giannone presidente”.
Una vera e propria “chiamata alle armi”, quella lanciata da Giannone, per difendere l’Ordine da chi intende utilizzarlo per “altre” carriere, che nulla hanno a che fare con i suoi fini istituzionali che devono essere restituiti alla loro nobiltà.
“Nella mia lunga carriera professionale, – spiega Giorgio Giannone – ho avuto e dato tanto, ho diretto reparti difficilissimi con centinaia di medici e migliaia di pazienti, riuscendo ad ottenere primati d’eccellenza certificati e noti a tutti. Adesso sento il dovere di mettere tutta questa esperienza al servizio del nostro Ordine, proprio in uno dei suoi momenti più bui. Sento il bisogno – conclude – di impegnarmi per far sì che tutti i medici sentano questo organismo istituzionale, come la loro casa e i giovani comincino a viverlo come punto di riferimento, per costruire tutti insieme una nuova classe medica finalmente libera da ogni condizionamento”.
“Una squadra ispirata e costruita attorno a Giorgio Giannone e di cui egli stesso, con il suo prestigio ed esperienza si fa garante – spiegano all’unanimità i consiglieri – una personalità conosciuta in tutta Italia e all’estero, che rappresenta sicuramente una svolta, sia sotto il profilo culturale che scientifico. Crediamo che sia un dovere impegnarci per dare maggiore consapevolezza del ruolo dell’Ordine, specie ai giovani, con la presenza di professionisti della medicina”.
L’ultima esortazione del candidato presidente Giorgio Giannone è ancora rivolta ai giovani, al centro della sua mission, tanto che nonostante l’avvio della campagna elettorale ha deciso di non rinunciare al suo viaggio di formazione già programmato da tempo negli Stati Uniti: “Il primo dovere del Medico, con la M maiuscola, è quello di aggiornarsi costantemente, studiare sempre – spiega – per garantire ai propri pazienti sempre le migliori cure possibili. Anche per questo spirito, che ho testimoniato in tanti anni, sono certo che i colleghi non ci faranno mancare il loro sostegno e il loro impegno, per riconsegnare all’Ordine la sua naturale funzione”.
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