• L’esponente del clan Nizza dovrà scontare 14 anni e 20 giorni
  • Arrestato in casa di un parente
  • A Picanello, in carcere un uomo che spacciava nonostante fosse ai domiciliari

I carabinieri della Squadra Lupi del nucleo investigativo del comando provinciale hanno arrestato il catanese Giuseppe Barbato, 55 anni, che deve scontare una pena di oltre 14 anni di reclusione per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti a seguito della sua condanna al processo Carthago.

L’arresto è stato effettuato in esecuzione di un ordine per la carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catania. L’uomo in particolare – che fa parte del gruppo di Librino della famiglia di cosa nostra catanese Santapaola-Ercolano – gestiva la piazza di spaccio di droga di via Capo Passero.

Un “incarico” che gli era stato affidato originariamente dall’allora responsabile del gruppo Fabrizio Nizza (poi divenuto collaboratore di giustizia) e, quindi, mantenuto con la successione al vertice del fratello Andrea Nizza. Quest’ultimo arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale il 15 gennaio del 2017 mentre in stato di latitanza si nascondeva in una villa di Viagrande.

Barbato è stato sorpreso a casa di un parente in via Capo Passero e, quindi, è stato tradotto al carcere di Catania Piazza Lanza.

A Picanello, spacciava dai domiciliari, un arresto

Non si ferma la lotta allo spaccio di droga nel capoluogo etneo. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Catania Piazza Dante hanno arrestato in flagrante un catanese di 36 anni, responsabile di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo era già sottoposto agli arresti domiciliari per reati in materia di sostanze stupefacenti presso la sua abitazione di via Nicola Porpora nel quartiere di Picanello. Ed era comunque sospettato di perseverare nella sua lucrosa ma illecita attività a quei clienti che, sovente, erano visti attardarsi nei pressi di casa sua.

“Tradito” dal nervosismo

I militari dell’arma, dunque, nel corso del previsto controllo nella sua abitazione per verificare l’osservanza delle prescrizioni della misura restrittiva hanno notato nervosismo da parte dell’uomo. Questo ha indotto i carabinieri ad effettuare una perquisizione. La ricerca ha dato in breve i suoi frutti perché, all’interno di un armadietto in un ripostiglio, i militari hanno trovato circa 60 grammi di marijuana nonché il materiale necessario per il confezionamento delle dosi per la vendita al minuto. L’arrestato è stato trasferito al carcere catanese di Piazza Lanza.