Il freddo ha fatto male. E proprio come un bimbo che ha preso il raffreddore, molti comuni siciliani fanno la conta dei danni dopo l’eccezionale ondata di freddo e gelo che ha colpito la nostra regione.
Passato il freddo e andata via la neve, come detto, comincia la conta dei danni che riguardano, per la maggior parte, l’agricoltura, i terreni, le piantagioni e i raccolti.
Tra i comuni che hanno richiesto lo stato di calamità ci sono Rosolini, Modica, Troina, Niscemi, Licata, Sutera, Ispica, San Cataldo, Vittoria, Nicosia, Castronovo.
Tra i comuni maggiormente colpiti non si può non citare Troina. Immani i problemi alla viabilità, sia interna che rurale, con strade già in stato precario interamente distrutte dalla neve, dal ghiaccio, dal sale e dai mezzi impiegati per lo sgombero, alle aziende agricole rimaste isolate, che registrano la morte di 200 capi di bestiame per assideramento e mancanza di cibo, ai commercianti e all’intera economia della città che, salvo le farmacie e gli esercizi per la vendita dei beni di prima necessità, è rimasta paralizzata per oltre 10 giorni.
Nonostante siano ancora in corso gli accertamenti per quantificare l’entità e la portata dei danni registrati, stando a una prima ricognizione approssimativa oltre 200 mila euro sono stati già impiegati dal Comune per gli interventi di emergenza effettuati senza sosta dalla Protezione Civile e tuttora in corso per il soccorso ai cittadini e alle aziende agricole, per lo spargimento di sale e per lo spalamento e lo sgombero delle vie dell’abitato e non.
Bilancio destinato purtroppo a incrementarsi di giorno in giorno con le richieste di intervento che giungono dalla aree rurali, che registrano problemi anche alle coperture degli edifici, alle colture e all’intero comparto agricolo.
“Stiamo lavorando senza sosta per cercare di limitare i disagi il più possibile – spiega il sindaco Fabio Venezia – e di intervenire per prestare soccorso dove necessario. Invitiamo gli agricoltori troinesi e i proprietari delle aziende agricole e zootecniche a rivolgersi all’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura, cui presentare istanza per eventuali risarcimenti danni”.
Danni ingenti anche a Modica, se è vero che la Giunta municipale di Modica ha chiesto alla Regione Sicilia lo stato di calamità naturale a causa dell’ondata anomala di freddo che ha colpito il territorio cittadino nella prima decade di gennaio, causando notevoli danni al comparto agricolo e florovivaistico. “La nostra città vive di agricoltura che è la principale fonte economica per tante famiglie con i vivai, le verdure, gli ortaggi, i fiori, coltivati in serra e a pieno campo. Le gelate di questi giorni hanno compromesso quasi tutta la produzione in piena stagione con i coltivatori che hanno visto distrutto un anno di lavoro nonostante tutte le precauzioni messe in atto. Con queste forti motivazioni abbiamo chiesto la proclamazione dello stato di calamità naturale. Domani stesso andrò a Palermo per incontrare l’assessore regionale all’agricoltura, Antonello Cracolici, in modo da poter avere un contatto più diretto. I danni che ci sono stati segnalati sono notevoli, i coltivatori hanno bisogno di questi aiuti per non gettare alle ortiche un anno di lavoro”.
Numerose, dunque, le richieste che sono partite dai comuni verso la Regione siciliana che, poi, dovrà proclamare o meno lo stato. La procedura, dunque, dall’ambito regionale passa a quello nazionale e, a quel punto, verrà stabilito se dichiarare o meno lo stato di emergenza.
Vista la straordinarietà dell’evento è verosimile che tutte le richieste vengano recepite dalla Regione.
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