La Corte d’assise d’appello di Catania, accogliendo la richiesta del Pg Francesco Paolo Giordano, ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione, emessa in primo grado col rito abbreviato, per Antonio Magro accusato di essere il mandante di un omicidio a fondo passionale.
Secondo l’accusa avrebbe ordinato l’uccisione di Maurizio Maccarrone, 43 anni, assassinato il 14 novembre 2014 davanti casa sua, ad Adrano, con 5 colpi di pistola, uno dei quali sparato alla nuca, perché ‘colpevole’ di avere avuto una relazione con una sua ex fidanzata.
I due presunti esecutori materiali, Massimo Merlo e Massimo Di Maria, sono a processo col rito ordinario. Le indagini della squadra mobile e del commissariato di polizia di Adrano, coordinate dalla Procura di Catania, si sono avvalse anche delle dichiarazioni di un pentito e di intercettazioni.
Per Magro è la seconda condanna per omicidio in 24 ore: il Gup di Catania, a conclusione di un processo col rito
abbreviato, gli aveva prima inflitto l’ergastolo per l’assassinio di Antonio Leanza commesso il 27 giugno del 2014 a
Paternò e, secondo l’accusa, maturato nell’ambito di una faida mafiosa. I suoi legali, gli avvocati Sergio Ziccone e Eugenio De Luca, hanno annunciato ricorso contro le due sentenze.
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