Stanchi, così provati da non avere neppure la forza di festeggiare l’approdo. Avvenuto con oltre sei ore di ritardo e dopo una lunga notte trascorsa a motore al minino e fermi in mare, a tratti senza acqua e luce, senza aria condizionata nelle cabine. Con tanta rabbia e poche informazioni.
Sono arrivati così a Catania i circa 250 passeggeri del traghetto ‘Egnazia’ della Grimaldi partito all’1 di notte, con quasi tre ore di ritardo, da Salerno con destinazione il porto del capoluogo etneo, che ha avuto problemi forse per un’avaria a uno dei motori. Le prime avvisaglie, secondo la ricostruzione dei passeggeri, dopo poco più di un’ora di navigazione. Il black out e il fermo della nave attorno alle 4, poi durato cinque ore.
“L’aria condizionata non ha funzionato mai nella nostra cabina – afferma Sebastiano, 49 anni, di ritorno in moto con la moglie Francesca da una vacanza – siamo stati costretti a salire sul ponte per potere respirare. Nessuna comunicazione, il capitano mai visto, né sentito. Un componente dell’equipaggio alle nostre domande rispondeva sempre ‘non lo so’. Stessa risposta quando per paradosso gli abbiamo chiesto se la nave stesse per affondare…’Non lo so’, ci ha detto…” Segnali di cattivi auspici erano arrivati sin dall’imbarco. “Siamo partiti dopo l’1 di notte con oltre due ore di ritardo” ricostruisce Luca Maccheroni, 51 anni, che si occupa di preventivi per ristrutturazioni, in viaggio con moglie figlia e una famiglia di amici per una vacanza in Sicilia.
“Non abbiamo avuto informazioni e assistenza – sostiene con un classico accento toscano – se fossimo stati immigrati su un barcone sarebbero subito venuti a salvarci: a bordo, oltre a donne e bambini piccoli, c’era un disabile e anche un cardiopatico che si doveva ricoverare oggi in Sicilia”. Nessuno, sostiene, è riuscito a parlare con il capitano.
“E’ venuta un sua vice – aggiunge – e ci ha detto che il ritardo nella partenza non era da collegare a quello che è accaduto nella notte in mare, ma ovviamente nessuno di noi ci ha creduto…. Ed hanno avuto anche il coraggio di chiedermi di pagare l’acqua da bere al bar…”. bordo anche due giornalisti di Repubblica, Lucio Luca e Stefania Parmeggiani, in viaggio con i figli.
“Le cabine erano dei forni, non c’è aria condizionata – ricostruisce Lucio Luca, confermando quanto aveva detto al sito del suo quotidiano – e ci sono state proteste e tensioni: abbiamo chiesto di tornare a Salerno visto che era il porto più vicino. Ma niente. L’equipaggio – aggiunge il giornalista – ci ha detto che solo uno dei 4 motori era in avaria. Il comandante non ha voluto incontrare i passeggeri, nessuno ci ha fornito informazioni sulla posizione. Poi è ‘saltata’ anche l’aria condizionata nella zona del bar, l’unico posto dove era rimasta in funzione”.
La Guardia costiera è intervenuta subito dopo essere stata allertata e sulla stessa rotta del traghetto Egnazia è stata inviata nave Dattilo, pronta a prestare assistenza in caso di ulteriori necessità, come altre unità militari e navi passeggeri e mercantili in transito nell’area. La Guardia costiera ha annunciato che saranno effettuati i previsti accertamenti di carattere tecnico per risalire alle cause che hanno determinato l’avaria.
L’associazione di consumatori Codacons è pronta ad offrire assistenza ai passeggeri che vogliano avanzare una richiesta di risarcimento per danno da ritardo e, qualora vi fossero i presupposti, per vacanza rovinata.
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