Ridurre sensibilmente il ‘time to market’, ossia l’intervallo di tempo che decorre tra la ricerca scientifica in campo farmaceutico e la possibilità di disporre di nuovi prodotti farmaceutici di pronto utilizzo per il paziente. E’ uno degli obiettivi, secondo il rettore dell’Università di Catania Giacomo Pignataro, che si pone il nuovo centro di sperimentazione clinica su pazienti e su volontari sani che è stato attivato all’interno dell’azienda ospedaliera Policlinico-Vittorio Emanuele di Catania.
“Un’importante acquisizione per la Sanità Siciliana che ha il valore e la dignità dell’eccellenza – aggiunge il prof. Filippo Drago, direttore del dipartimento Biometec e dirigente del Programma Infradipartimentale di Farmacologia Clinica e Farmacovigilanza, che ha dato impulso alla struttura -: grazie all’impegno dell’azienda Policlinico, infatti, il Clinical Trial Unit ha potuto ottenere in tempi rapidissimi l’accreditamento presso l’Agenzia italiana del farmaco per gli Studi clinici di fase I, ed è la prima nel Meridione d’Italia a raggiungere questo significativo traguardo”.
La struttura è stata presentata nell’aula magna della Torre Biologica “Ferdinando Latteri” dell’Università di Catania, nel corso di un incontro al quale è intervenuta anche la dirigente dell’Ufficio Sperimentazioni cliniche dell’Aifa, Angela Del Vecchio, insieme ad altri esperti di livello nazionale.
Il Centro di Fase I è costituito da un team di esperti in varie specialità mediche che rappresentano le aree terapeutiche di maggiore espansione per lo sviluppo dei farmaci. Esso inoltre dispone di tutti i requisiti strutturali richiesti dalla direttiva Aifa: otto posti letto di un reparto dedicato provvisti di dispositivi di monitoraggio, un archivio a norma di legge, frigoriferi e congelatori per la conservazione di farmaci sperimentali e campioni biologici, etc. Il personale specializzato come il Quality Assurance, l’Auditor, il Monitor e la figura di raccordo sono fornite dal Consorzio Universitario Unifarm in convenzione con il Policlinico. Al suo interno opereranno inoltre coordinatori di ricerca clinica (in particolare quella in oncologia), farmacisti, farmacologi, infermieri e tecnici di laboratorio per garantire l’aderenza delle procedure alle norme di Buona Pratica Clinica (Good Clinical Practice).
“Per l’Università di Catania – ha aggiunto il rettore Pignataro – la nascita del nuovo centro è un risultato importante, che consente di rafforzare e velocizzare i tempi di trasferimento dei risultati della ricerca scientifica nell’ambito delle Scienze della Salute. Insieme all’iniziativa del Distretto biomedico della Sicilia, il Ctu ci consentirà di avere un collegamento sempre più stretto tra i ricercatori e i settori produttivi interessati nell’area biomedica”. “Questa attivazione – ha osservato il direttore generale del Policlinico, Paolo Cantaro – ci allinea con le migliori esperienze del panorama sanitario nazionale. Ricordiamo che il nostro è un ‘teaching hospital’, dove le missioni di didattica, insegnamento e assistenza devono essere coniugate virtuosamente: in questo modo, oltre a formare nel modo migliore le nuove leve e ad essere sempre più vicini ai bisogni del paziente, compiamo un decisivo passo sul fronte dell’innovazione tecnologica”. Il manager ha inoltre lodato la capacità dimostrata dall’organizzazione aziendale nel conseguire questo obiettivo, e ricordato i prossimi traguardi: “L’apertura del Pronto soccorso, dei padiglioni delle ‘alte specialità’ e delle pediatrie, e la tanto attesa attivazione del nuovo ospedale San Marco”. “Per la nostra facoltà medica è un vero motivo di orgoglio – ha concluso il prof. Francesco Basile, presidente della Scuola di Medicina -, il centro oltretutto opererà in maniera assolutamente interdisciplinare, a dimostrazione della perfetta sinergia tra i nostri quattro dipartimenti, e facendo leva sul gruppo della Farmacologia, che costituisce una delle punte di diamante della ricerca nei nostri settori”.
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