Il Gip di Catania, Daniela Monaco Crea, ha rigettato la richiesta di ordinanza cautelare in carcere, disponendone la scarcerazione, di un presunto scafista sudanese di 26 anni, Wael Kamal, che era stato fermato lo scorso 30 luglio perché accusato di essere stato alla guida di un barchino di cinque metri con a bordo altri 24 migranti.
Erano arrivati a Catania assieme a 571 extracomunitari. Il Gip, che ha convalidato il fermo, ma non emesso l’ordinanza cautelare, ha accolto la tesi del legale dell’indagato, l’avvocato Tony Caputo.
Il sudanese ha sostenuto di essere stato un migrante che si trovava sulla barca e che aveva pagato per il viaggio.
Per il Giudice delle indagini preliminari il caso ha”un quadro indiziario assai scarno” e “a fronte di 24 migranti soltanto in quattro lo hanno riconosciuto e detto di averlo visto alla guida del natante, e che di essi almeno due avevano avuto qualche diverbio con l’indagato, il che ne rende sospetta la testimonianza”.
“Essendo lui stesso migrante cui sarebbe stata occasionalmente affidato dai trafficanti di guidare la barca per un arco temporale ristretto – rileva il Gip di Catania- avrebbe espletato tale incombenza per potere a sua volta imbarcarsi e salpare alla volta della Sicilia, rischiando lavita come tutti gli altri migranti”.
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