Ha 14 anni il bullo che ha picchiato un compagno di classe e ha poi costretto altri ragazzini di 12 anni a sniffare un medicinale. E’ accaduto, poco prima delle vacanze di Natale, in una scuola media di Modica, in provincia di Ragusa.
Le indagini, coordinate dalla squadra Mobile, che ha subito contattato il dirigente scolastico dell’istituto e gli insegnanti, sono state avviate dopo la denuncia di alcuni genitori allarmati per quanto accaduto ai loro figli. Papà e mamma, si erano rivolti agli investigatori per trovare un rimedio ai diversi atti di “bullismo” compiuti ai danni dei loro figli da parte di un ragazzo di 14 anni, episodi di violenza messi in atto sotto gli occhi di altri compagni di classe che lo spalleggiavano.
Pochi giorni dopo il pestaggio, il 14enne aveva offerto un medicinale da sniffare ai 12enni che avevano deriso il compagno di classe picchiato, il tutto durante l’orario scolastico, approfittando di una distrazione del professore che durante la ricreazione era fuori dall’aula.
Il medicinale somministrato ai compagni di classe per i medici non ha alcun effetto stupefacente, ma può causare diversi danni alla salute.
E’ un fenomeno assai diffuso in Usa arrivato adesso anche in Italia che i sanitari descrivono così: “Questi farmaci, a base di Ketoprofene, hanno la triplice azione di antinfiammatorio, antidolorifico e antipiretico, al pari dell’aspirina, anche se con più o meno efficacia a seconda delle indicazioni. Gli effetti collaterali negativi sono, proprio come l’aspirina, a livello gastrico: dal momento che inibisce la formazione di quella pellicola che protegge le pareti dello stomaco dai succhi gastrici, può provocare ulcera. Effetti più importanti, in caso di abuso, si possono avere anche in pazienti che hanno già altre patologie, come in malati cronici di insufficienza renale o con patologie epatiche, ma si tratta di soggetti particolari. In realtà, in persone normali o anche in ragazzi, se sniffato non è provato che abbia alcun effetto stupefacente ma come minimo un’irritazione della mucosa nasale”.
La Polizia di Stato raccomanda a tutti i giovani di denunciare i fatti reato subiti e di non sottovalutare quanto commesso dai coetanei o da ragazzi poco più grandi, in quanto non si tratta di stupidi scherzi ma di veri e propri reati.
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