Spara al proprietario della casa da cui era stato appena sfrattato con la forza. Ed anche al nuovo affittuario. Poi si dà alla macchia rifugiandosi da un familiare. I carabinieri, dopo serrate ricerche, sono riusciti a rintracciarlo e ad arrestarlo. In manette Giuseppe Tirenni che lo scorso 28 novembre non aveva esitato a fare fuoco in un terreno di Misterbianco.
Indagini partite dalla segnalazione in ospedale
La Procura di Catania ha delegato alla polizia di Stato l’esecuzione del fermo. Tirenni, 47 anni, è accusato di tentato duplice omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, e di illegale detenzione e porto in luogo pubblico di una pistola. Un provvedimento che trae spunto a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura e svolte dalla sezione reati contro la persone della squadra mobile . Indagini partite dalle scorso 16 novembre, a seguito di una segnalazione al 112 per l’arrivo al pronto soccorso di una persone ferita con un colpo di arma da fuoco.
Bossoli trovati dove è avvenuto lo sparo
Ad essere stati trovati nel luogo dove era avvenuta la sparatoria tre bossoli calibro 7,65. Sulla base delle successive indagini veniva accertato che la vittima presentava lesioni giudicate guaribili in 30 giorni. Le ferite alla coscia sinistra, proprio sopra il ginocchio, con foro di entrata e d’uscita. Ricostruita anche la dinamica dei fatti e il perché di quel che era accaduto, sulla base di quanto dichiarò la stessa vittima. E’ stato in tal senso possibile ricostruire il quadro in cui era maturato lo scontro, fatto di continue diatribe con il proprietario di un terreno con annesso fabbricato. Il terreno era ubicato proprio in corrispondenza del luogo in cui avvenne la sparatoria in aperta campagna a Misterbianco.
Questione di soldi
Screzi che nel tempo erano diventati sempre più frequenti proprio con Tirenni che quel terreno lo aveva sostanzialmente preso in affitto. Gli spari maturarono per via dei battibecchi legati a presunti mancati pagamenti dell’affitto del terreno. La vittima aveva deciso di buttare fuori il gestore del terreno anche per porre fine alle spese collegate ai consumi delle varie utenze. E lo fece, con l’ausilio di altre due persone, tagliando con un flex il lucchetto del cancello dell’abitazione in cui ricadeva il terreno e mettendone uno in sostituzione. Questo finì per innescare la violenta reazione di Tirenni, con precedenti per evasione e detenzione di armi, stupefacenti e contro la persona.
Gli spari
Il 47enne sarebbe venuto a conoscenza di quanto stava accadendo e si è presentato in quel terreno armato di pistola. Prima ha sparato, secondo la ricostruzione degli inquirenti, al proprietario del fondo e successivamente contro l’auto delle altre persone che erano i sua compagnia dove si erano rifugiati. Tirenni a quel punto andò via si sarebbe reso irreperibile. Veniva rintracciato nell’abitazione di una familiare, dove aveva cercato di nascondersi per evitare l’arresto. Nel corso della perquisizione dopo l’arresto sono state rinvenute parti di armi da fuoco per cui si stanno facendo approfondimenti.
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