Un uomo di 35 anni è stato arrestato a Catania dai carabinieri per aver picchiato il figlio 14enne della convivente che era intervenuto a difendere la madre durante una lite tra i due. A chiamare il 112 è stata la donna.
L’indagato deve rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, minacce e estorsione. E’ stato posto agli arresti domiciliari in una abitazione diversa da quella familiare.
Il minorenne è stato giudicato guaribile in 15 giorni per un trauma contusivo all’emitorace destro e un trauma al padiglione auricolare sinistro.
Nella denuncia la donna ha detto che in diverse occasioni il convivente li aveva minacciati con un’ascia, arma che è stata sequestrata dai militari.
Un’altra notizia, riguardante minorenni, ha particolarmente turbato l’opinione pubblica stamani.
Ha annunciato sui social di voler compiere una strage nei confronti di alcuni minorenni. Con un grosso coltello in mano, ha minacciato su Facebook di uccidere dei ragazzini. I Carabinieri della Stazione di Vizzini (CT) hanno denunciato un 32enne del posto, ritenuto responsabile di minacce gravi e detenzione abusiva di armi.
La cittadina calatina, ieri mattina, ha vissuto momenti di angoscia per le gravi minacce diffuse dall’uomo attraverso Facebook. In particolare i Carabinieri avevano ricevuto le segnalazioni di giovani e mamme che, loro malgrado, avevano assistito o venute a conoscenza di un video postato sul social network dal 32enne che manifestava il proprio odio nei confronti dei minorenni, proponendosi di ucciderne quanti più possibile.
Tanti i cittadini che hanno così chiesto aiuto in caserma ai militari per evitare che l’uomo potesse concretizzare le sue minacce. I militari si sono pertanto immediatamente recati nell’abitazione dell’interessato, in pieno centro cittadino, dove hanno proceduto a una perquisizione domiciliare che ha effettivamente loro permesso di rinvenire il grosso coltello utilizzato per la realizzazione del video in questione.
L’uomo ai militari ha ribadito le sue minacce, constatando come quest’ultimo fosse animato da uno spirito di rivalsa nei confronti dei suoi concittadini, soprattutto i più giovani, dai quali si sentiva vilipeso, così manifestando in tutta la sua pericolosità l’incompatibilità del suo stato psichico con la sicurezza pubblica. Hanno così attivato il personale medico dell’ospedale “Gravina” di Caltagirone che, non senza difficoltà e con il loro ausilio, ha poi ricoverato l’uomo per un trattamento sanitario volto anche a verificare le sue reali condizioni di salute mentale, ciò al fine di stabilire e soprattutto prevenire eventuali futuri atti similari.