Biagio Triscari, 25 anni, è stato arrestato dai carabinieri a Biancavilla per minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.
Il giovane che era sfuggito, su una moto, a un controllo su strada di militari dell’Arma, era stato raggiunto vicino la sua abitazione per essere identificato ufficialmente. Ha reagito violentemente e insultato gli investigatori che lo hanno ammanettato e condotto in caserma dove ha minacciato di morte un maresciallo reo, a suo dire, di ‘approfittare della divisa’ e di denunciare i carabinieri intervenuti per presunte lesioni.
Ma successivamente ha anche minacciato il medico del 118 giunto a bordo di un’ambulanza, intervenuta su sua richiesta, affermando, poi, che voleva essere visitato solo in ospedale. Triscari, ricostruiscono i carabinieri, avrebbe inoltre decantato la propria vicinanza alla mafia ed ai seguaci dell’Isis, ipotizzando il possibile collocamento di una bomba davanti la caserma. Il giudice in sede di convalida ha confermato l’arresto e posto il 25enne ai domiciliari.
Un episodio analogo si era verificato, sempre a Biancavilla, due anni fa.
Prima aveva minacciato i familiari con un’accetta, poi all’arrivo dei carabinieri aveva continuato ad inveire scagliandosi contro i militari.
Un giovane di 25 anni, di Biancavilla, era stato dunque arrestato in flagranza per minacce, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Le pattuglie dell’Arma, su richiesta della centrale operativa del Comando Provinciale, attivata tramite una telefonata al 112, erano intervenute in via Metastasio dove era in corso una furibonda lite tra fratelli che vedeva come attore principale il giovane che, armato di accetta, stava minacciando di morte i familiari.
L’arma venne sequestrata e l’uomo posto ai domiciliari.
Ancora a Catania, nell’aprile scorso, un giovane bloccato per spaccio aveva minacciato e sputato ai carabinieri.
I controlli erano stati effettuati nella zona di San Giovanni Galermo.
Nell’occasione sono stati arrestati i catanesi Giuseppe Leotta di 31 anni ed Eugenio Marchese di 25 anni, denunciando quest’ultimo anche per resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
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