E’ stato presentato il ricorso dei legali della Humanity 1 al Tribunale civile di Catania con cui si chiede al giudice di ordinare lo sbarco immediato dei 34 migranti rimasti ancora a bordo. E’ stato inviato con il metodo telematico dal legale della ong tedesca, l’avvocato Riccardo Campochiaro.
E’ ancora in preparazione il ricorso che sarà presentato al Tar del Lazio contro il provvedimento che impone al comandante della nave di lasciare il porto di Catania con i migranti a bordo, disposizione che non ha una scadenza.
Stato di agitazione e assemblea autogestita al liceo classico Spedalieri di Catania per protestare con “l’inumano trattamento riservato dal governo del nostro Paese ai naufraghi portati in salvo dalle navi Humanity 1 e Geo Barents”, al quale, dicono, assistiamo inorriditi”.
“Ciò che sta avvenendo al porto della nostra città – si legge in documento – non è accettabile. Tutti noi abbiamo preso atto della necessità di mobilitarci, uniti, contro questo macabro teatrino. Non possiamo restare inermi dinnanzi alla solita vecchia retorica di distrazione di massa sulla pelle dei più deboli”. “Non abbiamo paura di essere tacciati di buonismo – sottolineano le studentesse e gli studenti del liceo – noi siamo qui oggi ad urlare che Catania è città di solidarietà e di accoglienza, nessun uomo è “illegale”. Ci parlano di “cernita”, “carico residuale”, “vulnerabili” e, conseguentemente di “invulnerabili”. Si dimenticano però di star parlando di esseri umani. Duecentocinquanta vite umane, tenute in ostaggio, violando così, di fatto, la Convenzione di Ginevra e la Carta dei Diritti Umani. Da ciò nasce la necessità di riprenderci i nostri spazi e riunirci in assemblea autogestita in data odierna. Intendiamo la scuola – prosegue il documento – come luogo di uguaglianza, accoglienza, equità, tutti valori che oggi ispirano il nostro gesto. Non possiamo permettere a questo governo di continuare a scrivere pagine di una storia buia e vergognosa”. “Per questo – chiosano – noi studenti e studentesse, ora più che mai, dobbiamo insorgere e mobilitarci contro una politica disumana e assassina”.
“Abbiamo chiesto l’intervento del ministero della Sanità per verificare le condizioni dei migranti a bordo della Geo Barents, stiamo aspettando”. Lo dice il senatore del PD, Antonio Nicita, parlando con i cronisti nel molo dieci del porto di Catania, dove è ferma in banchina la nave della Ong. All’interno dell’area che continua a essere
presidiata da polizia e guardia di finanza ci sono due ispettori del ministero. Una di loro indossa la pettorina del dicastero: “Al momento non siamo qui per i migranti”, risponde la donna ai cronisti.
Gli ispettori del ministero della Salute stanno arrivando nel molo dieci del porto di Catania per una rivalutazione dei migranti a bordo della Geo Barents. “Me lo hanno appena confermato le forze dell’ordine, hanno pure sgomberato la piazzola della banchina” dice ancora il senatore Antonio Nicita. “Speriamo che nel giro di 4 ore si concluda tutto e i migranti possano sbarcare e si concluda oggi questa vicenda”, afferma.
A bordo della nave Rise Above, giunta dopo le 7.30 nel porto di Reggio Calabria, dalle prime notizie giunte dall’imbarcazione, tra gli 89 migranti vi sarebbero una quarantina di minori tra cui 8 bambini. I migranti provengono da Costa d’Avorio, Guinea Tunisia, Egitto, Camerun, Burkina Faso e Liberia. Ultimato lo sbarco, i migranti verranno portati nella palestra della scuola “Boccioni” di Gallico nella zona nord di Reggio Calabria. La struttura è stata adibita ad accogliere i migranti in attesa che gli stessi vengano trasferiti secondo il riparto stabilito dal ministero dell’interno. Al porto di Reggio Calabria le operazioni sono coordinate dalla Prefettura. Sul posto ci sono polizia, guardia di finanza, capitaneria di porto, protezione civile e l’associazione Medici del mondo. Intorno alle 9:30 è terminato lo sbarco dei migranti arrivati in Italia a bordo della nave “Rise Above” gestita dalla ong “Mission Lifelive”.