Creare hotspot al di fuori dell’Ue e partenariati con Paesi terzi da sviluppare, con risorse per 88 miliardi di euro, attraverso una maggiore cooperazione a livello municipale e regionale.
Piace all’Unione Europea il parere elaborato dal capo della Delegazione italiana Enzo Bianco in tema di migranti che riguarda il secondo pacchetto sulla Riforma del sistema comune di asilo e un quadro per il loro reinsediamento.
Il Comitato delle Regioni dell’Unione europea, riunito in sessione plenaria a Bruxelles, ha adottato a larghissima maggioranza la proposta con soltanto 18 voti contrari su 350 componenti.
Nel precedente testo sull’argomento, sempre firmato da Bianco e adottato dal Cdr a dicembre del 2016, si chiedevano modifiche proprio al meccanismo di reinsediamento per renderlo più equo ed efficace sia per i profughi, sia per gli Stati membri, inclusi quei Paesi che preferiscono pagare delle penali piuttosto che accettare il reinsediamento di richiedenti asilo sul loro territorio.
“L’Ue – ha detto Bianco (che è anche sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell’Anci) ha ragione a insistere perché si giunga a un sistema armonizzato, ma regioni e città temono che alcune delle norme proposte siano troppo rigide, limitino i diritti e servano a ben poco per aiutare l’Europa o i migranti che sbarcano sulle nostre coste. Inoltre l’Unione sembra illudersi che quella del Mediterraneo e non solo sia un’emergenza una tantum, mentre quello che abbiamo di fronte è un fenomeno di lungo periodo. Servono dunque risorse economiche per i Comuni che si occupano dell’accoglienza con un sistema più chiaro, semplice e veloce, equo per tutti, che non mortifichi i diritti e la dignità dei migranti. E bisogna intervenire subito per occuparsi principalmente dei minori non accompagnati, il cui numero va rapidamente aumentando”.
Le proposte contenute nel parere approvato garantiscono un accesso efficace all’assistenza legale da parte dei migranti, per tutelare meglio proprio i minori non accompagnati e sostenere finanziariamente enti locali e regionali impegnati sul fronte della crisi dei rifugiati.
Bianco, a questo proposito, ha citato l’esempio di Catania, gravata da oneri economici e sociali rilevanti nonostante non sia certamente ricca, e che per il suo impegno viene unanimemente riconosciuta come una delle “Città dell’accoglienza” mondiali.
Sulla cooperazione con i Paesi dell’Africa e del Medio Oriente, il Comitato, approvando il parere, ha chiesto all’Ue di puntare di più sulla collaborazione tra città e regioni in modo da coinvolgere direttamente un maggior numero possibile di cittadini.
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