Tredici anni per i primi 3,8 chilometri, addirittura 17 anni per ultimarne altri due. Quello della metropolitana di Catania è un cantiere complesso, per certi aspetti infinito. Nonostante le difficoltà, però, Catania può vantare una linea ferrata sotterranea, fatto più unico che raro al sud Italia, entrando così nel piccolo club delle città underground.
La metropolitana nasce sulle ceneri della linea cittadina della Circumetnea che, un tempo, si inoltrava fino al centro nevralgico della città attraversando Corso delle Province e viale Ionio.
Il primo cantiere risale al 1986: 13 anni dopo, il 27 giugno del 1999, la storica inaugurazione della metro catanese alla presenza dell’allora ministro Tiziano Treu. Tre chilometri e ottocento metri dalla stazione della Circum del Borgo fino al porto, passando per le stazioni Giuffrida, Italia, Galatea e Stazione Centrale. Un biglietto costava 1500 lire.
Ad onore del vero la prima tratta poteva essere inaugurata già nel 1991, ma servirono 8 anni per recuperare i mezzi da mettere sulla linea ferrata.
Un passo importante per lo sviluppo della città, seguito, però, da un lungo periodo di buio e di silenzio. Il cantiere della metro si snoda su due fronti: da un lato la tratta Galatea-Stesicoro, dall’altro la tratta Borgo-Nesima.
Nel 2000 cominciano i lavori di scavo nel centro storico della città, ma subiscono numerose interruzioni. Nel 2001 viene “scoperta” una condotta fognaria non prevista in origine. Due anni dopo, nel 2003, il cantiere viene bloccato nuovamente per quello che verrà chiamato “nodo Fastweb” (la vicinanza della sede catanese della compagnia telefonica con la linea metropolitana ) che ha dilatato i tempi di lavorazione, allungandoli di una decina d’anni.
Non va meglio sulla Borgo-Nesima: nel giugno del 2008 si apre una voragine sulla circonvallazione di Catania, proprio sopra alla galleria della metropolitana, che porta all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura che ha allargato la propria lente di ingrandimento sul presunto utilizzo di cemento impoverito.
Tempi lunghissimi dovuti anche alle numerose interruzioni legate a questioni finanziarie, alla mancanza di fondi e al cambio della ditta appaltante: da Sigenco a Tecnis, quest’ultima al centro di una complessa vicenda giudiziaria che ha portato al commissariamento dell’azienda anche se da allora non si registrati ritardi.
Tra alti e bassi, tra infiltrazioni d’acqua e allagamenti, si arriva ad oggi, 20 dicembre 2016 e all’inaugurazione della tratta Galatea-Stesicoro. In contemporanea verrà chiusa, momentaneamente, la diramazione Galatea – Porto, per lavori di manutenzione.
Entro marzo 2017 dovrebbe essere aperta anche la tratta Nesima-Borgo portando a 9 i chilometri percorsi dalla metro catanese. Nel futuro, ma i tempi non possono essere certi, si potrà arrivare fino a Misterbianco, passando per Monte Po’ e all’aeroporto di Fontanarossa attraverso Piazza San Domenico, Piazza Palestro e Librino.
In progetto anche il collegamento con il passante ferroviario Fsi che attraversa Catania nella zona di Picanello e Ognina e arriva a Cannizzaro.
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