E’ iniziata con la richiesta di diverse costituzioni di parti civili, compresa quella della vittima, l’udienza del processo a Mauro Cappadonna, 47 anni, arrestato da agenti delle Volanti per l’aggressione al medico del pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania che, il primo gennaio scorso, si era rifiutato di fornire le generalità di una donna che avrebbe avuto un incidente stradale, urtando l’ auto dell’imputato, accusato anche di lesioni aggravate.
Il giudice monocratico del Tribunale di Catania, Eliana Trapasso, ha fatto sapere che deciderà nella prossima udienza, fissata per il 21 marzo, sulle proposte avanzate dalla vittima, da un’associazione di utenti, dall’Ordine dei medici e da un gruppo di medici dello stesso ospedale.
Già ammessa come parte civile l’azienda ospedaliera il cui legale, l’avvocato Antonio Fumefreddo, ha chiesto venga contestata anche l’interruzione di pubblico servizio. Il medico aggredito fu colpito alla regione orbitale e a quella fronto-parietale, riportando edemi. Nell’inchiesta avviata dalla Procura di Catania ci sono anche altre quattro persone indagate in stato di libertà.
La difesa dell’ imputato, assistito dall’avvocato Pietro Marino, sostiene la provocazione da parte del medico che avrebbe dato una risposta “arrogante” e che sarebbe stato colpito con uno schiaffo. L’imputato è agli arresti domiciliari, provvedimento contro il quale il legale ha già fatto ricorso in Cassazione.
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