Una vera e propria organizzazione nata per frodare il fisco ed il sistema del lavoro e dei contributi attraverso i mezzi più disparati di frode. Operava in tutto il Sud Italia con base in Sicilia e in particolare nel catanese ma anche in altre 5 province dell’isola e altre sei province del meridione d’Italia dalla Calabria alla Campania. poteva contare su una trentina di società, su complici diffusi in tutto il territorio del meridione e su importanti capitali sociali. E’ quanto ha scoperto la Guardia di finanza dopo lunghe indagini incrociando i dati di singole operazioni portate a termine nei settori delle frodi fiscali e de lavoro irregolare.
Dalle prime ore di questa mattina, oltre 120 finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, stanno eseguendo, nelle province di Catania, Caltanissetta, Messina, Siracusa, Ragusa, Trapani, Cosenza, Vibo Valentia, Napoli, Roma, Viterbo e Varese, con il supporto degli omologhi Comandi Provinciali nonché del I Gruppo etneo, un’ordinanza, che riguarda indagati, società e beni.
Complessivamente l’operazione riguarda 29 indagati, per i quali il G.I.P. presso il Tribunale etneo, su richiesta della Procura della Repubblica di Catania, ha disposto l’applicazione di misure cautelari personali. Nei confronti di 15 di questi indagati è stato disposto l’arresto. Per due di loro si aprono le porte del carcere, 4 vengono inviati agli arresti domiciliari e 9 sono destinatari di misure interdittive dell’attività e personali. Le misure sono anche finalizzate al sequestro di 28 società nonché di beni e disponibilità finanziarie per oltre 8,2 milioni di euro.
I reati a vario titolo contestati sono quelli di associazione a delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione dei redditi infedele e fraudolenta mediante l’utilizzo proprio delle operazioni inesistenti nonché indebita compensazione di crediti fiscali, ache quelli del tutto inesistenti. Il gruppo si sarebbe avvalso anche della somministrazione fraudolenta di manodopera.