Arresti, denunce, sequestri beni, notifiche e perquisizioni. Dalle prime ore di questa mattina, oltre 130 uomini del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Catania stanno eseguendo in cinque regioni una vasta operazione antimafia riguardante persone e patrimoni.
Le regioni in cui è in corso l’operazione
I finanzieri stanno operando non solo in Sicilia ma anche in Campania, Lazio, Lombardia e Veneto, in collaborazione con i finanzieri del Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata (SCICO) e il supporto dei Comandi Provinciali di Milano, Monza, Napoli, Roma, Varese e Verona.
L’ordinanza riguarda 31 persone
L’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e patrimoniali è stata emessa dal Tribunale etneo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania. Nel mirino ci sono persone ritenute vicine ai clan siciliani. In particolare le misure sono state emanate nei confronti di 31 indagati, due dei quali già ritenuti, in altro provvedimento cautelare dell’Autorità Giudiziaria etnea, contigui al clan “Scalisi” di Adrano (CT), articolazione locale della famiglia mafiosa “Laudani”.
Un anno e mezzo fa un approccio diverso
nel mese di marzo del 2022 nel catanese furono ben diciotto le misure di prevenzione della sorveglianza speciale emesse dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione come diverso approccio alla pericolosità sociale della mafia e non soltanto.
Pericolosità sociale e associazione mafiosa
Applicate a soggetti ritenuti socialmente pericolosi per la sicurezza pubblica, le misure sono state richieste, in stretto coordinamento tra le Autorità proponenti, alcune dal Procuratore della Repubblica e altre dal Questore, a carico di soggetti per i quali è stata accertata dal Tribunale l’attuale pericolosità sociale, in quanto ritenuti gravemente indiziati di gravi reati, tra cui quelli di associazione mafiosa o aggravati dalla finalità o dal metodo mafioso, di traffico di sostanze stupefacenti, delitti contro la persona ed il patrimonio.
Le misure adottate
Ai “nuovi” sorvegliati speciali, come previsto dal Codice Antimafia (D. Lgs. n.159/2011) sono stati invalidati i titoli per l’espatrio (carta d’identità, passaporto) e per la guida e sono stati imposti diversi obblighi tra cui:
- darsi alla ricerca di stabile lavoro, fissare la propria dimora, farla conoscere all’autorità di Pubblica Sicurezza e non allontanarsi senza preventivo avviso all’autorità medesima;
- vivere onestamente, rispettare le leggi, non associarsi abitualmente a persone che hanno subito condanne e sono sottoposte a misure di prevenzione o di sicurezza;
- non rincasare oltre le ore 00 e non uscire di casa al mattino prima delle ore 06.00, senza comprovata necessità e comunque senza avere data tempestiva notizia al competente Ufficio di polizia
- non trattenersi abitualmente nei pubblici esercizi e non partecipare a pubbliche riunioni;
- non detenere e non portare
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