L’ennesimo caso di maltrattamenti in una casa di riposo del Catanese spinge i sindacati a chiedere più controlli e un inasprimento delle pene per i responsabili. E’ la Uil a chiamare in causa in generale la politica e chi fa parte delle istituzioni, Chiedendo un impegno in questa campagna elettorale a sollevare il tema ed a inserirlo nelle agende dei vari partiti.
Attenzione e tutele
“Pretendiamo attenzione, rispetto, tutele per i nostri anziani e per la nostra vecchiaia. Ben vengano le denunce, purtroppo rare, di vittime e familiari ma non bastano per eliminare lo scandalo delle residenze lager. Servono prevenzione, controlli, sanzioni. E un inasprimento delle pene. C’è spazio in campagna elettorale anche per un tema come questo?”. Lo affermano le segretarie generali di Uil e Uil Pensionati Catania, Enza Meli e Maria Pia Castiglione, commentando la notizia dell’inchiesta a carico della direttrice di una struttura socio sanitaria in provincia di Catania, ora agli arresti per maltrattamenti aggravati.
La punta dell’iceberg
“Siamo grati alla Squadra Mobile e alla magistratura – aggiungono Enza Meli e Maria Pia Castiglione – per avere dato seguito con efficacia e tempestività all’esposto presentato dal parente di un ospite di quella che sembra un paradosso definire casa di cura. Temiamo, purtroppo, che sia emersa così soltanto la punta di un iceberg. Alle istituzioni pubbliche, quindi, ribadiamo la richiesta di verifiche capillari e sistematiche non solo sulle residenze socio-sanitarie per anziani e disabili ma anche sul personale di queste strutture perché ne siano accertate le attitudini psico-fisiche a svolgere un lavoro tanto delicato”. Le esponenti sindacali concludono “ricordando la denuncia del segretario generale della Uil Pensionati Sicilia, Claudio Barone, sulle intollerabili opacità di un sistema segnato dalla presenza di molte case di cura che, se non hanno convenzioni pubbliche, non risultano neppure censite da Assessorato regionale ed enti locali di riferimento”.
Il caso
L’operazione di oggi ha fatto emergere che anziani e disabili venivano maltrattati sistematicamente all’interno di una struttura socio sanitaria in provincia di Catania. Frattura vertebrale per un uomo, acqua gettata in testa, offese e punizioni per gli altri. Con questa accusa la polizia, su delega della Procura, ha fatto scattare gli arresti domiciliari nei confronti della direttrice della struttura, S. B., 62 anni.
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