- Mafia a Catania, confiscati beni appartenenti a Turi Amato, esponente del clan Santapaola-Ercolano
- L’uomo è al momento detenuto per cumulo di pene
- E’ ritenuto il responsabile del gruppo “ottantapalmi” operante nel quartiere San Cristoforo
A seguito di una complessa attività d’indagine confluita in una dettagliata proposta a firma congiunta del Procuratore della Repubblica e del Questore di Catania, per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale, avanzata nel 2019, il Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione ha emesso un decreto di confisca che è stato eseguito da personale della Questura di Catania.
I beni confiscati appartenenti a Turi Amato
I beni confiscati erano già stati oggetto di sequestro di prevenzione eseguito nel giugno dello scorso anno ed appartenenti al patrimonio di Salvatore Amato, 66 anni, conosciuto come “Turi Amato”, storico appartenente all’organizzazione mafiosa “Santapaola-Ercolano”, in atto detenuto, per cumulo pene detentive, in relazione a diverse condanne definitive inflitte per associazione mafiosa finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione ed altro.
Il gruppo “ottantapalmi” operante a San Cristoforo
In tale organizzazione, lo stesso, ha sempre rivestito ruoli apicali, anche in forza della parentela con la famiglia del boss Benedetto Santapaola, avendone sposato la cugina Grazia Santapaola. Amato, dedito prevalentemente al traffico di stupefacenti ed alle estorsioni, è stato a lungo il responsabile del gruppo cosiddetto “ottantapalmi”, operante nel quartiere San Cristoforo di Catania.
Il valore dei beni sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati
Le indagini “economico-patrimoniali”, condotte nei confronti dell’uomo da parte dei patrimonialisti della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile della Questura di Catania, hanno fatto emergere l’esistenza di beni, nello specifico diversi fabbricati ubicati nello storico quartiere di “San Cristoforo” di cui lo stesso, attraverso l’intestazione a terzi stretti congiunti, tra cui la moglie e i figli, aveva la piena disponibilità. Il loro valore, assolutamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati nel tempo, rappresenta una delle prove del fatto che costituiscano il frutto ed il provento delle attività illecite commesse in seno all’organizzazione mafiosa Santapaola.
Nei confronti dell’Amato è stata anche disposta la misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per anni tre e il pagamento di una cauzione che avrà esecuzione al momento della sua scarcerazione.
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