Condanne per mafia a tre appartenenti al clan Santapaola Ercolano di Catania. In totale 12 anni e 8 mesi di reclusione per aver tenuto sotto scacco numerose attività imprenditoriali che orbitavano attorno alla stazione centrale di Catania. La condanna in via definitiva è arrivata dalla Corte d’appello di Catania che ha emesso la sentenza.
L’indagine, coordinata dalla Procura, ha portato all’arresto eseguito dai finanzieri di tre misure cautelari nei confronti di Francesco Arcidiacono, Roberto Di Mauro e Agostino Pomponio, accusati a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso ed estorsione, aggravata dal metodo mafioso. Ad emettere i provvedimenti la Procura generale della corte di appello di Catania. Si tratta di un rilevante esito processuale di articolate indagini, svolte dal nucleo di polizia economico e finanziaria della guardia di finanza di Catania, relative al clan Santapaola Ercolano, i cui appartenenti sono risultati dediti ad attività estorsive e al traffico di sostanze stupefacenti.
In particolare le indagini hanno permesso di far emergere le estorsioni del clan nei confronti di imprenditori catanesi operanti, in diversi settori commerciali, nella zona della stazione centrale di Catania. I componenti del sodalizio si sono resi anche responsabili del traffico di sostanze stupefacenti e della illecita detenzione di armi: in una circostanza, sono state infatti rinvenute e sottoposte a sequestro 2 pistole con matricola abrasa e 12 cartucce.
Roberto Di Mauro è stato condannato a complessivi 9 anni di reclusione, di cui 5 anni, un mese e 10 giorni ancora da scontare, perché riconosciuto colpevole dei reati di appartenenza all’associazione a delinquere di tipo mafioso, con la circostanza aggravante rappresentata dal fatto che il clan si sia avvalso dell’uso delle armi. Francesco Arcidiacono è stato condannato a un anno e 2 mesi di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Stessa accusa per Agostino Pomponio che ha invece avuto inflitti 2 anni e 6 mesi di reclusione.
I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti dal nucleo Pef della guardia di finanza di Catania, con il supporto dei reparti territoriali del comando provinciale di Catania e della compagnia di Imola, luogo di domicilio di Pomponio.