Nei giorni scorsi agenti della Squadra Mobile di Catania e del Commissariato di pubblica sicurezza di Adrano hanno arrestato tre pluripregiudicati adraniti, S.C. cl 1986, V.N. cl. 1989 e M.F. cl.1978.
Infatti, la Suprema Corte di Cassazione, il 25 maggio scorso, ha dichiarato inammissibile il ricorso che tutti e tre gli arrestati avevano proposto contro la sentenza di condanna emessa nei loro confronti dalla Corte D’appello di Catania. Con la decisione della Cassazione, la condanna diventa definitiva e per tutti e tre si sono aperte le porte del carcere.
In particolare V.N. dovrà scontare 9 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione, S.C. 20 anni di reclusione e M.F. 10 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione. Agli ultimi due è stata altresì applicata la misura di sicurezza della libertà vigilata che inizierà a decorrere una volta scontata la pena, nella misura di anni 3 per il primo e di anni 2 per il secondo.
S.C. è stato condannato per aver organizzato nel territorio di Adrano l’associazione armata di tipo mafioso denominata clan “Santangelo-Taccuni”, per aver fatto parte di un’associazione armata finalizzata al traffico di cocaina, di eroina e di marijuana, per aver tentato, la notte di Natale del 2015, il furto del Bancomat installato presso l’agenzia del Banco popolare Siciliano, ubicata in via Vittorio Emanuele a Santa Maria di Licodia, nonché per aver violato gli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale.
M.F. è stato condannato per aver fatto parte dell’associazione armata di tipo mafioso denominata “clan Santangelo-Taccuni”, nonché per aver fatto parte di un’associazione armata finalizzata al traffico di cocaina, di eroina e di marijuana.
V.N., infine, è stato condannato per aver fatto parte di un’associazione armata finalizzata al traffico di cocaina, di eroina e di marijuana.
Tutti e tre gli arrestati dopo le formalità di rito sono stati tradotti presso la casa circondariale di “Catania Bicocca”.