Ai Benedettini l’Ottetto dell’Orchestra di Piazza Vittorio di Catania apre la rassegna “Porte aperte Unict 2019”. Nel corso della serata del 16 giugno, nel Cortile del Monastero dei Benedettini, l’Ottetto dell’Orchestra di Piazza Vittorio si esibisce in concerto per l’apertura della rassegna che vede l’Università di Catania aprire le porte e che, fino al 2 agosto, ospiterà concerti, proiezioni, spettacoli teatrali e incontri negli edifici storici dell’Università di Catania. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Musicale Etnea e la rete Latitudini.
Un intreccio di etnie, un mappamondo di generi musicali diversi incastrati tra di loro quasi a formare un puzzle. Il progetto dell’Orchestra di Piazza Vittorio nasce nel 2002 da un’idea di Mario Tronco, componente della “Piccola Orchestra Avion Travel”, e dalla spinta di artisti, intellettuali e operatori culturali con la volontà di valorizzare l’omonima Piazza dell’Esquilino di Roma, per antonomasia il rione multietnico della città.
Oggi, il progetto continua a dimostrare come mischiare culture sia occasione per produrre bellezza: 17 anni di musica in cui più di 100 musicisti, provenienti da diverse aree geografiche, hanno lasciato la propria impronta musicale su questo grande gruppo che, con quattro album in studio, un album live e tre spettacoli operistici alle spalle, continua a promuovere la ricerca e l’integrazione di repertori musicali diversi.
L’ensemble multietnico italiano in questa occasione sarà presente in formazione “tascabile” con Emanuele Bultrini, Peppe D’Argenzio, Duilio Galioto, Ernesto Lopez Maturell, Carlos Paz Dunque, Pino Pecorelli, Kaw DialI MadI Sissoko e Ziad Trabelsi. Il repertorio presentato dall’Ottetto è il risultato di questi anni passati a suonare insieme, in una costante rielaborazione del materiale musicale, qui proposto in forma più essenziale, restituendo all’ascoltatore le emozioni e le sensazioni che i musicisti provano quando una canzone di un singolo musicista diventa la canzone di tutti i musicisti dell’Orchestra.
Commenta con Facebook