Distinguere tra chi è completamente abusivo, quindi in assenza di qualunque titolo concessorio, e chi, invece, ha ottenuto la concessione del suolo pubblico. Uno dei punti principali dell’incontro tra la Fipet ( Federazione Italiana Pubblici Esercizi e Turismo ) e il sindaco di Catania Enzo Bianco, all’Assessorato alle Attività Prduttive. In discussione la rimodulazione dell’ordinanza sindacale n° 33 del 9 marzo 2016.
Un incontro proficuo, se è vero che dalla Fipet arrivano parole di soddisdazione: “L’ordinanza n° 33 del 9 marzo 2016 aveva un fortissimo contenuto vessatorio e penalizzante nei confronti dei commercianti in regola – si legge nella nota – che si sarebbero ritrovati esposti alla chiusura dell’ attività dai 5 ai 20 giorni anche solo per pochi centimetri di violazione”.
“L’incontro di oggi conferma – continua la nota della Fipet – che le nostre posizioni non erano tendenziose, ma legittime e razionali e poste allo scopo di rappresentare la reale situazione dei commercianti catanesi, per evitare che la legge potesse essere usata in modo distorto e prevaricatorio a danno proprio di coloro che avrebbe dovuto difendere”.
Il nuovo testo, infatti, prevede una netta distinzione tra coloro che sono totalmente abusivi e che, dunque, restano sottoposti al regime della legge Maroni e per i quali è prevista la chiusura dell’attività commerciale dai 5 ai 20 giorni a partire dalla prima violazione, rispetto a chi possiede il titolo concessorio.
In particolare si procede a una distinzione dell’ampliamento, per evitare condotte scorrette tra i commercianti. Nel caso in cui l’ampliamento sia inferiore al 20% non si procederà alla chiusura dell’attività commerciale ma solo ad un ammonimento.
Nel caso di recidiva, invece, il commerciante sarà sottoposto alla sanzione dell’attività commerciale da un minimo di 1 giorno fino ad un massimo di 5 e solo alla quinta violazione accertata il commerciante subirà la revoca della concessione del suolo pubblico, solo per l’anno in corso.
foto archivio
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