Veronica Panarello ha diritto ad avere informazioni e immagini sul suo secondogenito, il fratello minore di Loris che la donna è accusata di avere ucciso e per questo condannata, in primo grado, a 30 anni di reclusione. Lo ha deciso la sezione famiglia della Corte d’appello di Catania che ha accolto il reclamo della legale della donna, l’avvocatessa Pia Giardinelli, contro la decisione, del gennaio scorso, che vietava qualsiasi contatto, anche semplici informazioni, a Veronica Panarello, sul suo secondogenito “perché detenuta e per il rapporto familiare conflittuale”.
Adesso il collegio ha accolto il reclamo e disposto invece che la donna abbia “diritto ad avere informazioni, immagini, video e foto” del piccolo. Veronica Panarello è stata condannata a 30 anni di reclusione per omicidio e occultamento di cadavere dal Gup di Ragusa. Il delitto avvenne nella loro casa di Santa Croce Camerina, nel Ragusano, il 29 novembre 2014, con il ragazzino strangolato con fascette di plastica e il corpicino poi gettato nel canalone di contrada Mulino Vecchio. E’ pendente il processo di secondo grado davanti la Corte d’assise d’appello di Catania.
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