Le telecamere tenevano sotto controllo il quartier generale della droga. Ma proprio quella presenza sospetta di occhi elettronici verso un casolare ha finito per insospettire i carabinieri. Intuito che si è rivelato vincente: nel Catanese scoperta una piantagione indoor e oltre 5 chili di droga pronti per essere venduti sul mercato.
Arresto in flagranza
L’operazione dei carabinieri della radiomobile del nucleo operativo della compagnia di Randazzo nel territorio di Linguaglossa. Supportati dai colleghi del nucleo investigativo del comando provinciale e dai cacciatori di “Sicilia”. L’arresto è scattato in flagranza per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. I militari hanno smascherato una coppia di fidanzati conviventi della cittadina del Catanese, entrambi 25enni disoccupati. L’uomo risultava incensurato mentre la donna aveva precedenti di polizia.
Le inquadrature sospette
Gli investigatori hanno portato avanti una mirata attività info-investigativa e di sorveglianza mirata al contrasto della produzione e smercio di droga. I militari dell’Arma hanno bloccato i due mentre stavano lasciando, a bordo di un’autovettura, la propria abitazione in località “Terre Morte”. Avviati subito i necessari controlli sia sull’automobile, sia nell’alloggio. E proprio durante la perquisizione domiciliare, i carabinieri hanno scoperto un sofisticato sistema di videosorveglianza. Le telecamere, in maniera alquanto sospetta, puntavano non solo sul perimetro dell’edificio ma anche su un caseggiato nelle vicinanze dove si trovava la droga. Le chiavi dell’immobile si trovavano all’interno dello zaino dell’uomo.
Lo stupefacente e non solo
È qui che i militari hanno scovato un consistente quantitativo di varie sostanze stupefacenti, superiore ai 5 chili e mezzo. In particolare trovati 4,9 chili di marijuana, 140 grammi di cocaina, altri 76,35 di eroina e 411,3 grammi di hashish. Rivenute inoltre sostanze da taglio, materiale per il confezionamento delle dosi, 4 bilancini di precisione, 3 radio ricetrasmittenti, 2 targhe contraffatte per autovettura ed un sofisticatissimo “jammer” ad otto bande, un disturbatore di frequenze radio.
Anche la serra indoor
Ma non era finita. I carabinieri hanno poi scoperto che un vano dell’abitazione era stato stato adibito a “serra indoor” per la coltivazione della marijuana. La stanza corredata da un apposito impianto idrico completo di tubazioni d’irrigazione, contenitori e pompa dell’acqua, lampade alogene per la produzione di calore, condotti d’aerazione ed impianto elettrico. Ad essere stati sequestrati dai militari stupefacente e materiale. L’autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto della coppia, disponendo per l’uomo la custodia in carcere.
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