Il giorno dopo l’incendio che ha colpito e devastato il lido Le Capannine a Catania è quello delle lacrime per la famiglia Raciti, proprietaria della storica location sul lungomare de La Plaia. Ma anche quello della rabbia e della riflessione per delle conseguenze che – secondo gli imprenditori proprietari de Le Capannine – si sarebbero potute evitare con un intervento tempestivo dei vigili del fuoco.
La nota dei legali della famiglia Raciti
Questo afferma la nota dei legali della famiglia: “L’incendio che ieri ha colpito il lido Le Capannine, ha avuto origine a circa 2 km di distanza, essendo partito dai pressi del Villaggio Azzurro, sito in zona San Francesco La Rena, a pochi chilometri dallo stabilimento balneare. Intorno alle ore 14:00, dal lido si percepiva la presenza del fumo e della cenere dell’incendio che ancora si sviluppava in lontananza”.
“Richiesta di aiuto immediata”
La nota continua: “Immediatamente, la famiglia Raciti, proprietaria dello stabilimento balneare, si adoperava per provare a limitarne gli effetti e Venivano tempestivamente avvisati i vigili del fuoco, i quali, però, comunicavano di non poter intervenire per assenza di mezzi. Intorno alle ore 15:15, l’incendio si propagava nei terreni incolti che si trovano intorno al lido, e complice la sterpaglia e il vento forte, si dirigeva velocemente verso Le Capannine. Alle 16:00 circa, veniva svolta la prima attività di monitoraggio, grazie all’intervento della protezione Civile, ma, nell’assenza dei vigili del fuoco fino a quel momento, a poco sono valsi gli interventi degli elicotteri antincendio della Marina Militare, intervenuto vero le 18:10. Cosi, intorno alle 16:30, l’incendio si impadroniva dello stabilimento balneare. Nonostante le ulteriori sollecitazioni, i vigili del fuoco non intervenivano in tempo per evitare il peggio”.
Macchina dei soccorsi complessa
“I finanzieri del comando provinciale e della sezione operativa navale della guardia di finanza di Catania, sempre in prima linea, vicino a chi ha bisogno, per fornire il proprio aiuto nelle operazioni di soccorso e nelle situazioni critiche nelle quali è chiamata ad operare, – si legge in una nota delle fiamme gialle – sono intervenuti all’imbrunire di ieri, nel cuore di un devastante incendio che ha colpito il litorale catanese. In particolare, sin da subito la complessa macchina del soccorso, coordinata dall’unità di crisi costituita presso la locale prefettura, ha coinvolto anche il personale del comparto aeronavale del corpo per raggiungere i lidi ove dimoravano alcune persone in difficoltà”.
Ad intervenire l’unità navale
L’unità V818 della sezione operativa navale di Catania ha fornito prezioso supporto ai residenti della località “villaggio azzurro” che venivano trasportati da riva mediante l’uso di gommoni di altre unità navali presenti sul posto, sino a bordo di questa imbarcazione del corpo. La motovedetta V818 ha così effettuato 2 crociere sino al porto di Catania, traendo in salvo 37 persone. Nel frattempo 3 pattuglie della compagnia pronto impiego, i baschi verdi, venivano impiegate a terra per finalità di ordine e sicurezza pubblica.
Una persona accompagnata in ospedale
A causa delle esalazioni e dei fumi, una pattuglia ha prestato soccorso ad una persona che manifestava evidenti segni di soffocamento e veniva accompagnata in ospedale. “La componente aeronavale del corpo – continua la nota del comando provinciale della finanza catanese – costituisce un fondamentale presidio delle acque territoriali e contigue. Grazie alla dinamicità tipica delle unità aeronavali, la presenza in mare e sul territorio del corpo rappresenta un valore funzionale a incrementare la sicurezza”.
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