Il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, a margine degli stati generali del sindacato in corso a Palermo, è intervenuto sulla crisi della Tecnis.
La societa’ finita nella bufera prima per le tangenti Anas e poi per l’inchiesta su infiltrazioni mafiose condotta dalla Procura di Catania commissariata fino al sequestro di azioni e quote societarie.
“Dobbiamo capire quali sono le prospettive – ha sottolineato Barone – qual e’ lo strumento di legge per gestire una situazione che riguarda non solo i lavoratori che dovrebbero completare l’anello ferroviario di Palermo, che sono una settantina, o i 300 che sono su Catania, ma di un gruppo che a livello nazionale e’ la quarta azienda del Mezzogiorno e ha un miliardo di euro di commesse”.
“Noi riteniamo – ha continuato – che si debba valutare la possibilita’ di ricorrere alla legge Prodi (sull’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi) per consentire, anziche’ procedere con una gestione fallimentare con tutto quello che comporta, la procedura di gestione da parte di un soggetto pubblico. Altrimenti, se si avvia la procedura di liquidazione, i tempi per riaffidare l’appalto sono difficili da prevedere”.
“La soluzione della legge Prodi – ha concluso Barone – potrebbe consentire, se praticabile, la continuita’ dell’attivita’ produttiva ed evitare di ritardare e perdere queste commesse, con disagi per i lavoratori e il rischio che le opere restino bloccate. Le opere devono andare avanti, non si possono spendere soldi per azzerarle – ha concluso -. E’ una cosa che grida vendetta”.
Intanto, sono tornati al lavoro a Palermo i 45 operai del cantiere impegnati nella realizzazione del passante ferroviario per la metropolitana, da quattro mesi sono senza stipendio.
Il commissario straordinario Saverio Ruperto ha sempre assicurato che i cantieri di Palermo (la societa’ e’ incaricata anche del piano di disinquinamento della costa, con i lavori al grande collettore fognario) sono strategici e che gli stipendi saranno pagati.
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